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1 Febbraio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha avuto una reazione contrastata sull’esito del FOMC, reagendo alla fine al rialzo, pur chiudendo su livelli più bassi rispetto all’apertura, e aprendo al rialzo oggi.
Come atteso la Fed ha lasciato i tassi invariati, ma ha indicato che nei prossimi mesi si potrà pensare a quando sia opportuno procedere all’avvio del ciclo di tagli dei tassi, perché l’inflazione è in calo.
Tuttavia, la Fed ha sottolineato che non vi è fretta perché l’economia è solida e al momento l’inflazione è ancora elevata, quindi bisognerà verificare che il sentiero di discesa sia credibile prima di poter procedere con un primo taglio.
L’assenza di fretta da parte della Fed sostiene il dollaro, ma eventuali delusioni dai dati potranno tornare a indebolirlo perché rafforzerebbero le attese di mercato che colloca il primo taglio con probabilità piena a maggio.
Oggi i sussidi sono attesi pressoché stabili e l’ISM manifatturiero in lieve calo: se dovessero deludere il dollaro si indebolirebbe almeno in parte.

EURL’euro è sceso tra ieri e oggi da 1,08 a 1,07 EUR/USD più di riflesso alla reazione post-FOMC del dollaro e meno sul calo dell’inflazione nell’area rispetto alla quale non ha quasi reagito – anzi nell’immediato ieri era salito sull’inflazione tedesca nonostante fosse scesa più delle attese, perché il cambio risentiva ancora della lieve sorpresa verso l’alto sul PIL dell’area.
Nonostante la sorpresa però il quadro della crescita è fragile e in questa fase l’euro manca di spunti di forza propria, restando esposto verso il baso a delusioni sul fronte domestico o a sorprese dagli USA, in quanto rafforzerebbero l’idea che la BCE dovrebbe tagliare i tassi prima della Fed.
Il downside dovrebbe comunque essere limitato perché la distanza tra l’inversione attesa di BCE e Fed dovrebbe essere contenuta.

GBP – La sterlina resta in calo contro dollaro da 1,27 a 1,26 GBP/USD sia di riflesso al rafforzamento del dollaro sia nell’incertezza sull’esito della riunione BoE di oggi.
Le attese sono per tassi fermi, anche se la decisione potrebbe essere stata presa non all’unanimità.
Se la BoE ribadirà che i rischi sull’inflazione sono ancora verso l’alto veicolando il messaggio che l’inversione di policy avverrà dopo BCE e Fed la sterlina dovrebbe rafforzarsi, sia contro dollaro sia contro euro.
Importanti a tale proposito saranno anche le nuove previsioni di crescita e inflazione, che potrebbero essere riviste leggermente verso il basso, elemento che ridurrebbe l’eventuale upside della sterlina.

JPYLo yen si è rafforzato sul dollaro da 147 a 146 USD/JPY, ma non sull’esito del FOMC dopo il quale semmai si è leggermente indebolito, quanto sul calo dei rendimenti a lunga USA e aumento correlato della risk aversion al riproporsi di preoccupazioni per alcune banche regionali USA dopo il crollo delle azioni di New York Community Bankcorp.
La dinamica dei rendimenti USA resterà il driver principale in questi giorni, ma l’attenzione dovrebbe tornare sui dati quindi, a meno di sorprese positive dai dati USA, lo yen potrebbe provare a consolidare/stabilizzarsi.