Seguci su twitter

Categorie

Weekly Economic Monitor

LEGGI il documento completo

25 ottobre 2019


Il punto

La riunione di politica monetaria della BCE non ha avuto altri motivi di interesse che il saluto di Mario Draghi, che concluderà il proprio mandato il 31 ottobre.
Diversamente da quella della BCE, la riunione di politica monetaria della Fed dovrebbe concludersi con un taglio dei tassi ufficiali. Dopo la mossa di ottobre, però, l’asticella da superare per nuovi interventi si alzerà.

 

I market mover della settimana

Nella zona euro, saranno diffusi i dati preliminari sul PIL del trimestre estivo, atteso rallentare nell’Eurozona a 0,1% t/t da 0,2% dei mesi primaverili, e in Italia a -0,1% t/t da +0,1% precedente; la Francia potrebbe mantenere il ritmo di +0,3% t/t.
L’inflazione di ottobre è attesa rallentare di un decimo a 0,7% nell’Eurozona, risalire di un decimo a 0,3% in Italia e rimanere stabile allo 0,9% in Germania e all’1,1% in Francia.
La disoccupazione è vista stabile al 7,4% nell’Eurozona a settembre, in lieve risalita a 9,6% in Italia e stabile in Germania.
Infine, l’indice composito della Commissione UE per l’Eurozona e l’indagine Istat in Italia completeranno la tornata di indagini congiunturali di ottobre (ci aspettiamo in entrambi i casi una flessione).
La settimana è densa di dati ed eventi negli Stati Uniti.
Il focus sarà sulla riunione del FOMC, che dovrebbe annunciare il terzo taglio consecutivo dei tassi e dare maggiori dettagli sulle misure decise per mitigare i problemi di liquidità sul mercato dei fed funds.
Sul fronte dei dati di ottobre, l’employment report e l’ISM di ottobre saranno al centro dell’attenzione, ma saranno viziati dagli effetti dello sciopero GM che frena l’occupazione e l’attività nel settore auto. Gli occupati non agricoli dovrebbero essere in rialzo di 70 mila, con un contributo negativo di 50 mila posti per via di GM e di 25 mila posti per la scadenza di contratti temporanei per il censimento. Il tasso di disoccupazione dovrebbe risalire a 3,6% e i salari orari dovrebbero riaccelerare, con una variazione di 0,3% m/m. La crescita del PIL nel 3° trimestre dovrebbe essere in rallentamento a 1,6% t/t ann., con consumi moderati, investimenti non residenziali e canale estero negativi e investimenti residenziali in ripresa. Il reddito e la spesa personale di settembre sono attesi in crescita modesta, con il deflatore core in rialzo di 0,1% m/m, come il CPI core.

 


LEGGI il documento completo