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FOMC: arriva il primo taglio preventivo, quanti altri seguiranno?

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

La riunione del FOMC dovrebbe dare l’avvio a una nuova fase di aumento di stimolo monetario a scopo preventivo. La nostra previsione è che l’intervallo obiettivo per il tasso dei Fed funds venga ridotto di 25pb, e portato a 2-2,25%. La decisione potrebbe avere due dissensi, in direzione opposta, con un possibile voto per un taglio di 50pb (Evans) e uno per tassi fermi (George). La probabilità attribuita dal mercato a un intervento di 50pb la settimana scorsa era aumentata, ma riteniamo che il consenso nel FOMC al momento non sia posizionato su un’azione aggressiva.
Il comunicato e la conferenza stampa di Powell dovrebbero sottolineare che la valutazione dello scenario resta positiva, con l’economia in crescita sopra il potenziale e il mercato del lavoro al pieno impiego. Il taglio dei tassi, peraltro già preannunciato, dovrebbe esser giustificato su due fronti. Da un lato, l’intervento è mirato ad agire in modo preventivo a fronte di rischi legati alle tensioni commerciali e alla domanda globale debole. Dall’altro, il persistente undershooting dell’inflazione rispetto all’obiettivo simmetrico del 2% dovrebbe fornire un secondo motivo per l’espansione dello stimolo monetario.
Se un taglio a luglio è quasi una certezza, il sentiero successivo dovrà essere convalidato dal comunicato e dalla conferenza stampa di Powell, in assenza di aggiornamenti del grafico a punti.
Le parole chiave per le previsioni sono quelle usate da Powell nelle audizioni in Congresso: se verrà riaffermato che i rischi legati alle tensioni commerciali e alla domanda mondiale debole “continuano a pesare sullo scenario”, la porta sarà aperta a ulteriore stimolo, con l’aspettativa di un altro taglio di 25pb alla riunione di settembre.
Da giugno in poi, l’introduzione di nuovo stimolo monetario non sembra essere stata condizionata a dati economici e/o eventi politici. Anche un secondo taglio potrebbe avere la stessa mancanza di condizionalità. Tuttavia, un accumularsi di dati positivi e di riduzione dell’incertezza di policy (per esempio l’accordo bipartisan su limite del debito e spesa discrezionale 2020-21) potrebbe cambiare le carte in tavola per settembre. Su questo punto Powell potrebbe dare qualche segnale di incertezza riguardo alle indicazioni per settembre.
Successivamente, in ogni caso, a nostro avviso sarà difficile che la Fed continui a convalidare le aspettative di mercato (quattro tagli entro fine 2020) in assenza di un reale deterioramento dello scenario. Il messaggio potrebbe essere rimandato a inizio settembre, con maggiori informazioni sulla politica fiscale e sui dazi.
La nostra previsione resta per ora di due tagli nel 2019-20, con rischi opposti rispetto alle aspettative di mercato, cioè con la possibilità che il taglio atteso per settembre non si materializzi.

 


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