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L’instabilità politica è la nuova norma

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a cura di Anna Maria Grimaldi


ABSTRACT

Il 28 aprile gli spagnoli torneranno alle urne per la terza volta in meno di tre anni. La speranza è che dalle elezioni politiche possa emergere una maggioranza più solida rispetto a quelle che hanno governato il paese negli ultimi anni.
La scena politica è profondamente cambiata con la crisi.
L’alternanza tra popolari (PP) e socialisti (PSOE) è ormai un ricordo. Dal 2013 sono comparse nuove forze politiche con matrici diverse, ma tutte in più o meno aperta contrapposizione con i partiti tradizionali.
Podemos, movimento fondato da Pablo Iglesias nel 2014, ha un’anima populista di sinistra.
Al centro si colloca Ciudadanos.
All’estrema destra, troviamo Vox, partito nato come spin off dei popolari nel 2013, con un manifesto anti-immigrazione e fortemente contrario alle spinte indipendentiste.
Infine, hanno acquisito un peso maggiore nel dibattito politico gli indipendentisti catalani.
• Stando ai sondaggi, nessun partito sarà in grado di governare da solo e dovrà cercare alleanze con uno o più partiti populisti.
Il PSOE è dato come primo partito nei sondaggi al 30%, in netto recupero rispetto al 2016.
Il secondo partito è il PP al 22%, segue Ciudadanos al 15% e a poca distanza Podemos.
I populisti di Vox potrebbero, stando ad alcuni sondaggi, superare il 10%, portando per la prima volta dai tempi di Franco un partito di estrema destra nel Parlamento spagnolo.
• Il dibattito politico non è più tanto incentrato sulle questioni economiche, quanto piuttosto sull’unità nazionale e su come gestire le spinte indipendentiste in Catalogna.
• La Spagna cresce di quasi un punto e mezzo al di sopra del potenziale (1,4%) da quattro anni e mezzo. Il tasso di disoccupazione rimane elevato (13,8%) ma si è dimezzato rispetto al picco del 2013 (26%). La crescita solida dovrebbe spingere il deficit pubblico verso il 2% quest’anno e verso l’1,5% nel 2020; il debito pubblico è visto in calo al 95% del PIL.
Le partite correnti sono in surplus malgrado la crescita forte.
Questo spiega la benevolenza dei mercati e l’outperformance rispetto all’Italia. Tuttavia, il Paese non continuerà a crescere in eccesso del potenziale per sempre.
La Commissione Europea sottolineava nel rapporto paese di febbraio scorso la necessità di maggioranze politiche in grado di mantenere un dialogo tra centro e regioni per attuare riforme più efficaci nel medio periodo.
• Non sarà una sfida semplice formare un Governo dopo il voto.

 


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