Seguci su twitter

Categorie

BCE: verso un anno di svolte

LEGGI il documento completo

a cura di Anna Maria Grimaldi


ABSTRACT

La riunione BCE del 13 dicembre chiude un 2018, che ha visto il primo passo verso la normalizzazione della politica monetaria con l’annuncio, a giugno scorso, della fine del QE, che verrà confermata la prossima settimana.
Il 2019 dovrebbe essere l’anno della svolta per i tassi di interesse.
Le previsioni dello staff verranno estese fino al 2021 e dovrebbero essere ancora coerenti con un ciclo di rialzi moderati da dopo l’estate 2019. I rischi verranno ancora valutati come “circa bilanciati” anche se il comunicato probabilmente segnalerà che è aumentato il grado di incertezza.
Le sorprese negative dai dati hanno indotto i mercati a rivedere al ribasso le attese di rialzo dei tassi nella seconda metà del prossimo anno e oggi è scontato un solo rialzo del tasso sui depositi.
Continuiamo a ritenere che la BCE voglia disfarsi del regime di tassi negativi entro la fine del 2019.
La svolta non sarà facile da gestire data l’incertezza sul ciclo e il probabile picco del dollaro entro metà 2019.
Tuttavia, pensiamo che l’incertezza sul quadro macro peserà più sui rialzi del Refi nel 2020, che non sul rialzo del tasso sui depositi nel 4° trimestre 2019. Anche con un tasso sui depositi a zero e un Refi marginalmente positivo a fine 2019, la politica monetaria resterebbe comunque ampiamente accomodante, se sarà confermata la previsione di crescita nominale al 3,2% anche nel 2020 – 21. Riconosciamo tuttavia che la stringa di soprese negative dai dati introduce il rischio che la BCE muoverà solo una volata i tassi a fine 2019.
Pensiamo che la BCE non abbia urgenza di modificare la guidance sui riacquisti ma non è escluso che avvii il dibattito già la prossima settimana. La BCE dovrà fornire maggiori dettagli sulla politica di reinvestimento ed in particolare dovrà chiarire cosa intende per un “periodo esteso di tempo”.
La BCE potrebbe voler seguire una strategia simile a quella adottata dalla FED nel 2014 e indicare che comincerà a scalare i riacquisti solo dopo che il ciclo di rialzi è ben avviato.
La scadenza della prima delle TLTRO II si avvicina.
Pensiamo che per marzo prossimo la BCE possa annunciare un’ultima asta ponte della durata di due anni a condizioni meno agevolate, indicizzata al Refi anziché al tasso sui depositi, per consentire alle banche, ancora in difficoltà, di tornare alla normalità, considerate anche le modifiche regolamentari in corso. Secondo fonti Reuters (05/12/2018) sembrerebbe che la BCE stia valutando la possibilità di fare, delle aste a più lungo termine (oltre i 3 mesi), una facility permanente.
Riteniamo probabile che la BCE estenda l’assegnazione piena nelle aste di rifinanziamento fino all’ultimo periodo di mantenimento di riserva 2021.
L’eccesso di liquidità sistemico, resterà significativo anche dopo lo scadere delle TLTRO II perché legato alla dimensione del bilancio BCE gonfiato dal portafoglio APP. Si aggiunga che il tasso (pre) Ester che sostituirà l’EONIA da ottobre 2019 scambia sotto il tasso sui depositi. In questo contesto sarà difficile riprendere il controllo del corridoio dei tassi.
Nel 2019, verrà a scadenza il mandato di tre su sei membri del comitato esecutivo: Praet a maggio, Draghi a ottobre e Coeure a dicembre.
Gli equilibri potrebbero cambiare significativamente, dal momento che Draghi e Praet sono su posizioni assai moderate, e Coeure è stato generalmente su posizioni neutrali.
La guidance sui tassi e riacquisti è una delle eredità della BCE di Draghi. Sarà da verificare se il nuovo comitato vorrà rispettare la formulazione attuale della guidance che lega il rialzo dei tassi a variabili di stato ovvero all’evoluzione dell’inflazione.

 


LEGGI il documento completo