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BCE: Chi ha paura di una recessione? La politica monetaria è sempre accomodante

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a cura di Anna Maria Grimaldi


ABSTRACT

I dati Eurozona hanno continuato a sorprendere verso il basso tra fine dicembre e inizio gennaio.
La prossima settimana, la BCE dedicherà buona parte del dibattito alla valutazione dello scenario macro. Il Consiglio metterà maggior enfasi sui rischi verso il basso e sulla crescente incertezza sullo scenario globale, ma nel complesso la lettura dovrebbe essere ancora di proseguimento della fase di crescita, anche se a ritmi più moderati rispetto alle stime dello staff BCE di dicembre scorso (1,7% nel 2019-20).
Negli ultimi giorni si è alzato un coro di voci dal Consiglio (Draghi, Nowotny e Mersch) per segnalare che i timori di una recessione nella zona euro sono eccessivi.
Condividiamo la lettura dello quadro macro e pensiamo che il rallentamento sia in larga misura spiegato da fattori transistori: impatto della nuova normativa UE sui diesel sull’industria automobilistica, proteste dei gilet gialli in Francia.
I fondamentali per consumi e investimenti restano solidi e nel mercato del lavoro cominciano a emerge crescenti vincoli di capacità.
E’ aumentata, però, l’incertezza sullo scenario globale e sugli sviluppi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La politica monetaria resterebbe accomodante anche in un contesto di crescita del PIL Eurozona in un range 1,0-1,3%, ovvero poco al di sotto del trend già nel 2019, e inflazione core all’1,4%. La BCE non vorrà quindi modificare la guidance sui tassi e sui reinvestimenti. Lasciandosi il massimo grado di flessibilità implicito nella formulazione attuale della comunicazione.
I mercati sono sempre meno fiduciosi sull’avvio di un ciclo di rialzi BCE da fine 2019. Altresì, rimaniamo dell’idea che il Consiglio cercherà di portare i tassi a zero in due mosse per marzo 2020.
L’incertezza sul ciclo e sulla dinamica inflazionistica peseranno più sulle mosse successive che non sulla decisione di disfarsi del regime di tassi negativi.
La prossima settimana vi potrebbero essere novità sulle operazioni a medio e lungo termine.
Sappiamo dai verbali della riunione di dicembre scorso che il Consiglio avrebbe discusso come gestire la liquidità a lungo termine.
Pensiamo che la BCE possa annunciare a marzo un’ultima asta ponte della durata di due anni a condizioni meno agevolate, per consentire alle banche, ancora in difficoltà, di tornare alla normalità, considerate anche le modifiche regolamentari in corso. Non è escluso che le modalità verranno definite anche tenendo conto delle condizioni cicliche.

 


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