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Energie rinnovabili e consumo del territorio: i profili di rilevanza dei mutamenti ambientali nel corso del procedimento di V.I.A. per impianto eolico e le conseguenze sull’onere motivo del provvedimento

Cons. Stato Sez. IV 7 aprile 2015, n. 1747

1.Introduzione. L’equilibrio tra necessaria e progressiva espansione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (FER) e la minimizzazione nel consumo del bene-natura è sempre apparso tanto delicato quanto precario. In questa prospettiva, il particolare interesse suscitato dalla lettura della pronuncia in commento deriva dallo scorcio visuale con il quale viene inquadrato il conflitto. Infatti, il consumo del territorio è analizzato a fini eminentemente processuali, come problema attraverso il quale il trascorrere del tempo ha ingresso nel procedimento amministrativo ingenerando un onere motivo del tutto peculiare.

2.La vicenda sostanziale. La società ricorrente aveva in animo la realizzazione di un impianto di produzione di energia eolica da localizzare all’interno di un comprensorio ricompreso nella riserva naturale «Bosco di Santa Teresa e Lucci»1, presso Brindisi. Il relativo progetto era pertanto sottoposto a valutazione di impatto ambientale ai sensi degli artt. 19 ss. del d.lgs. n. 152/2006 e la determina di VIA assentiva in prima istanza alla collocazione, benché solamente per dodici dei venticinque piloni previsti, tutti collocati nell’ambito del Comune capoluogo. Tale determinazione, peraltro, subordinava in ogni caso la realizzazione al rispetto di precise disposizioni tecniche (progettuali ed esecutive) che dipanavano la propria efficacia lungo tutta la vita dell’opera, dalla realizzazione, alla gestione, alla dismissione.

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Giacomo Biasutti