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29 Maggio 2019 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Dopo mesi di continui ribassi, l’indice ESI della Commissione Europea è inaspettatamente rimbalzato in maggio, salendo di 1,22 punti a 105,1. Il miglioramento è il risultato di un solido guadagno di fiducia nell’industria (+1,4 punti a -2,9) e di un piccolo aumento nei servizi.
L’indagine evidenzia migliori prospettive per i prossimi mesi, con aspettative che salgono a 7.4 (da 3.5).
Tuttavia, gli ordini esteri continuano a scendere rapidamente.
Le imprese hanno segnalato un netto peggioramento dell’andamento della produzione negli ultimi mesi. Nei servizi il miglioramento dell’umore è ampiamente spiegato dai guadagni in Spagna e Francia che hanno compensato il calo in Germania e Italia. La domanda dovrebbe però migliorare nei prossimi mesi anche in Germania e in Italia.
Nel commercio al dettaglio, la fiducia è rimasta invariata con l’aumento delle scorte e con le aspettative per i prossimi mesi che sono diminuite.
Il morale delle costruzioni è diminuito di 2,4 punti, ma rimane ampiamente al di sopra della media a lungo termine.
Nel 2019T2, il valore medio dell’indice di fiducia (105,4) è in lieve flessione rispetto al primo trimestre (106), segnalando un possibile rallentamento della crescita.
– La crescita di M3 è lievemente accelerata in aprile da 4,6 a 4,7% a/a. Fra le contropartite di M3, la BCE segnala un’accelerazione dei crediti alle imprese non finanziarie da 3,6 a 3,9%, e alle famiglie da 3,3 a 3,4%. Il contributo all’espansione del credito che viene dalle passività del settore pubblico è calato ulteriormente.

FRANCIA – A maggio, la fiducia dei consumatori è migliorata oltre le attese, da 96 di aprile a 99. L’indagine indica un miglioramento della condizione futura attesa e una nuova risalita della propensione al consumo. Anche la capacità di risparmio è giudicata in aumento. Cala sensibilmente il timore di un aumento della disoccupazione, così come calano anche i timori di un’inflazione eccessiva. Nel complesso nel trimestre in corso l’indice di fiducia dei consumatori sta migliorando a 97,5 (da 94,3), confermando che il periodo passeggero di rallentamento dei consumi è stato un fenomeno temporaneo.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a maggio aumenta più delle attese a 134,1 (da 129,2 di aprile), confermando la netta ripresa vista con la stima preliminare della fiducia nell’indagine dell’Univ. of Michigan. I dati de Conference Board mostrano un solido rialzo delle aspettative da 102,7 a 106,6, massimo da novembre 2018. La spinta all’aumento dell’indice complessivo è in gran parte dovuta anche al balzo della situazione corrente, da 169 a 175,2.
La valutazione del mercato del lavoro migliora a maggio e le aspettative di inflazione segnano un ritracciamento, da 4,6% a 4,4%.
I dati sono in linea con la previsione di netta riaccelerazione dei consumi nel 2° trimestre, verso ritmi di crescita marginalmente al di sopra del 3% t/t ann., e indicano che per ora le famiglie non risentono delle tensioni commerciali con la Cina.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il leader della Lega, Salvini, ha indicato che il partito intende richiedere nell’ambito della manovra 2020 una riforma dell’imposta sui redditi, con introduzione di un’aliquota unica del 15% sui redditi fino a 50mila euro, il cui costo ha indicato in 30 miliardi di euro.
Le coperture arriverebbero da non precisati “tagli di spesa”. Nei giorni scorsi, altri esponenti della Lega avevano prospettano il taglio di deduzioni e detrazioni fiscali. Tuttavia, per evitare un aumento del deficit il governo avrebbe dovuto anche o aumentare le imposte indirette per 23 miliardi, o trovare coperture alternative. Il programma di riforma tributaria, quindi, più che raddoppia le esigenze di copertura. È facile prevedere che una parte arriverà da ottimistiche proiezioni di accelerazione della domanda interna come effetto dello stimolo fiscale.
Salvini ha detto anche di non capire perché i tassi sul debito della Germania sono negativi, mentre quelli sul debito italiano sono al 2%, sostenendo che la BCE dovrebbe avere il ruolo di “garante del debito”. Intanto, potrebbe arrivare già questa settimana una lettera di avvertimento della Commissione Europea per grave violazione delle regole fiscali; in tal modo, l’Italia avrebbe due giorni di tempo per rispondere; quindi, mercoledì della prossima settimana la Commissione pubblicherebbe la raccomandazione specifica e potrebbe anche proporre l’avvio di una procedura di infrazione (che però non è ancora scontata).

UNIONE EUROPEA – Non c’è accordo fra i governi sulla scelta del prossimo presidente della Commissione Europea. Mentre il governo tedesco sostiene Weber, leader del PPE, Macron ha fatto i nomi di Vestager, Barnier o Timmermans.

 

L’indice del dollaro si è marginalmente rafforzato dello 0,2%, con un parallelo indebolimento dell’euro (-0,2%) a 1,1161 nonostante la sorpresa positiva dell’indice ESI di maggio.

L’attesa riguardo all’evoluzione del dossier Brexit e alle implicazioni del voto europeo in Italia, limitano un rafforzamento dell’euro.

Sterlina sempre debole contro dollaro (-0,2% a 1,2656) e contro euro (-0,1% a 0,8820). Nessuna novità per ora dal fronte Brexit.

Anche lo yen è stato preferito come valuta rifugio, registrando un apprezzamento dello 0,3% a 109,22.

 

PREVISIONI:

FRANCIA
– La stima preliminare potrebbe indicare che a maggio i prezzi al consumo sono aumentati su entrambe le misure (rispetto al precedente 0,3% m/m sull’indice nazionale e 0,4% m/m sull’armonizzato). L’inflazione annua è però vista in rallentamento a 1,1% sull’indice nazionale (da 1,3%) e a 1,2% su quello armonizzato (da 1,5%). Tuttavia nella parte centrale dell’anno il CPI è atteso ri-accelerare verso 1,5%.
– La spesa per consumi è invece vista in stagnazione ad aprile in linea con le indagini di fiducia del mese, che avevano suggerito una stabilità nel morale delle famiglie. I consumi risulterebbero in rotta per una contrazione di -0,2% t/t nel 2° trimestre, dopo il +0,2% t/t del 1° trimestre.
Tuttavia, tra maggio e giugno ci aspettiamo un’accelerazione dei consumi, come pare segnalato dal dato sulle immatricolazioni di auto nuove che sono aumentate dell’1,7% m/m (da 0,2% m/m di marzo) e con la variazione annua che tornerebbe in territorio positivo (da -1,9% a +0,2%).
– Infine, potrebbe essere confermato che nel 1° trimestre il PIL è avanzato di appena lo 0,3% t/t, stesso ritmo registrato a fine 2018. Infatti, il contributo della domanda interna (0,3) era stato determinante per il 1° trimestre, in quanto la debolezza del canale estero ha agito da contrappeso all’accumulo di scorte.
La variazione annua potrebbe essere quindi confermata all’1,1%.
Per il trimestre in corso prevediamo un’accelerazione del PIL allo 0,4% t/t, grazie proprio ai consumi interni. In media annua il PIL è atteso in crescita dell’1,4% (dall’1,6% del 2018).

GERMANIA – Il tasso di disoccupazione è già sui minimi storici al 4,9% e difficilmente potrà calare ancora. Il mercato del lavoro tedesco è infatti al pieno impiego, ma il rallentamento del manifatturiero potrebbe cominciare ad avere conseguenze sulla dinamica occupazionale nella seconda metà dell’anno.

ITALIA – La fiducia di famiglie e imprese potrebbe calare ancora a maggio.
Il morale delle famiglie è visto deteriorarsi per il quarto mese consecutivo, in rotta per un minimo da quasi due anni. L’indagine di aprile mostrava un peggioramento generalizzato; sembrano avere margini di aumento in particolare le attese sulla disoccupazione.
Le prime erogazioni relative a reddito e pensioni di cittadinanza non dovrebbero aver inciso sulla fiducia, vista l’esiguità del numero di nuclei famigliari che ne ha beneficiato.
L’indice composito di fiducia delle imprese potrebbe flettere da 98,7 precedente. Ci attendiamo un’ulteriore diminuzione, sia pur contenuta, nel manifatturiero (da 100,6) e una correzione più significativa nelle costruzioni (dopo che il mese scorso era stato toccato un massimo da 12 anni), mentre si potrebbe vedere un rimbalzo, dopo il vistoso calo di aprile, nei servizi e nel commercio.
In ogni caso, i livelli delle indagini sono ancora coerenti con una sostanziale stagnazione dell’attività economica.