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26 Giugno 2020 – nota economica giornaliera

UNIONE EUROPEAEurostat stima che la produzione nei servizi sia calata dell’11,3% m/m in marzo, con una caduta di -48,5% per alberghi e ristorazione, di -8,4% per i servizi alle imprese e di -7,2% per i trasporti.
Relativa tenuta per informazione e comunicazione (-2,3%) e per i servizi professionali e scientifici (-4,6%).
La contrazione dell’attività è stata sicuramente più ampia in aprile, mese caratterizzato da una più ampia diffusione delle misure di confinamento, mentre dovrebbe essere rimbalzata in maggio.

ITALIA – I dati sul commercio estero extra-UE a maggio hanno evidenziato un marcato recupero per le esportazioni (+37,6% m/m, all’incirca quanto perso il mese precedente), e viceversa una ulteriore, sia pur lieve, flessione delle importazioni (-2,4% m/m).
Entrambi i flussi restano in ampio calo sull’anno (esportazioni-31%, importazioni-37,9%).
Il rimbalzo dell’export sul mese è trainato dai comparti più falcidiati in precedenza, cioè beni di consumo durevoli (+189%) e beni strumentali (+63%); entrambi però restano ampiamente in rosso sull’anno (-53% e -36%, rispettivamente). I beni strumentali fanno segnare anche un rimbalzo dal lato dell’import (+13,6%m/m).
Le variazioni tendenziali più negative riguardano l’export verso Paesi MERCOSUR (-51,7%), Turchia (-44,4%) e Giappone (-32,9%), e l’import da India (-71,1%), OPEC (-68,3%), Turchia (-54,2%), Russia (-45,8%) e Svizzera (-43,9%); in aumento gli acquisti dalla Cina (+4,0%)
.Pensiamo che il rimbalzo su base congiunturale del commercio estero possa continuare nel mese di giugno. Tuttavia, entrambi i flussi resteranno significativamente inferiori ai livelli pre-shock ancora per diversi mesi.

STATI UNITI
 – Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono circa stabili a 1,480mln nella settimana conclusa il 20 giugno, da 1,540 mln della settimana precedente.
Nella settimana conclusa il 13 giugno, il tasso di disoccupazione assicurata cala a 13,4% da 14,1% della settimana precedente e i sussidi esistenti calano a 19,522 mln (-767 mila); invece, gli individui che percepivano un sussidio erogato con i programmi federali per la pandemia aumentano a inizio giugno a 11,900 mln.
Nella prima settimana di giugno, il totale di individui che percepivano un sussidio era pari a 30,553 mln, in aumento di 1,294 mln rispetto a fine maggio.
I dati confermano la persistenza delle nuove richieste di sussidio intorno a 1,5 mln alla settimana, mentre si registra una correzione dei sussidi statali esistenti a fronte di un aumento di quelli federali.
Il miglioramento del quadro dell’attività non sta generando, almeno per ora, una significativa ripresa del ritorno al lavoro per i circa 20 mln di individui che hanno perso il lavoro tra marzo e maggio.
– Gli ordini di beni durevoli (prel.) a maggio aumentano di 15,8% m/m, al di sopra delle attese di consenso, dopo -18,1% m/m di aprile, sulla scia di una variazione di 80,7% m/m nel comparto trasporti, concentrato nell’aeronautica ma diffuso anche al settore auto (+27,5% m/m). Al netto dei trasporti, gli ordini sono in rialzo di 4% m/m.
Gli ordini di beni capitali ex-difesa crescono di 27,1% m/m, e al netto dei trasporti segnano una variazione di 2,3% m/m, con indicazioni positive per gli investimenti nel 3° trimestre. Anche le consegne segnalano una svolta dopo due mesi negativi, con un rialzo di 4,4% m/m, particolarmente marcato nel settore trasporti (+12,1% m/m).
Le consegne di beni capitali al netto di difesa e trasporti sono in rialzo di 1,8% m/m. I dati delle consegne per ora sono meno negativi di quanto non sia avvenuto all’inizio delle precedenti recessioni, e in particolare rispetto a quella del 2008-09, con un’indicazione di cauto ottimismo riguardo al sentiero degli investimenti nella recessione attuale.
– Il Weekly Economic Index della NY Fed nella settimana del 20 giugno sale a -7,69 da -8,57 della settimana precedente, proseguendo sul sentiero di rialzo in atto dall’inizio di maggio.

 

COMMENTI:

BCE – Il resoconto della riunione di politica monetaria del 4 giugno rivela un primo cambiamento nella valutazione dei rischi inflazionistici di medio termine da parte del consiglio.
Anche se l’occupazione potrebbe continuare a calare durante la prima fase della ripresa, facendo emergere una disoccupazione per ora controllata dai meccanismi pubblici di sostegno, c’è un rischio che emergano pressioni inflazionistiche in connessione allo “sconvolgimento delle filiere produttive, alla de-globalizzazione e a restrizioni legali connesse alla situazione sanitaria”. Alcune merci e servizi “dovranno rincarare anche soltanto per garantire la sostenibilità dell’impresa”. Ciò rende le prospettive incerte.
Qualche membro del consiglio ha anche sollevato il tema del rischio per la stabilità dei prezzi che a lungo andare potrebbe scaturire dall’accumulo di saldi liquidi nell’economia.
Malgrado tali dubbi, il consiglio alla fine ha sottoscritto la valutazione di Lane e dello staff, accettando una previsione di ampia deviazione dell’inflazione dall’obiettivo di medio termine.
Un altro elemento emerso dai verbali riguarda il sostegno all’aumento del PEPP: “sono state espresse alcune riserve riguardo ai tempi precisi e alla portata proposta dell’espansione della dotazione del PEPP”, in connessione ai dubbi sullo scenario inflazionistico e ai segnali di rimbalzo che stavano già emergendo. Tuttavia, ha poi prevalso la linea che bisognava evitare una restrizione delle condizioni finanziarie e sostenere l’espansione fiscale.
Riguardo alla dimensione dell’aumento, “una gamma di preferenze è emersa a favore vuoi di un incremento più grande vuoi di uno più piccolo”.
Infine, il resoconto include anche un’ampia sezione che discute i meriti dei programmi di acquisto, che sembra disegnata per fornire materiale per disinnescare la controversia apertasi in Germania a seguito della sentenza della corte costituzionale.

STATI UNITI
 – Contagi 2.422.091, nuovi contagi 34.800, decessi 124.410, guarigioni 663.562 (Fonte: JHU).
Il trend dei nuovi contagi negli ultimi 14 giorni è in rialzo , con una forte accelerazione in molti Stati, fra cui Texas, Arizona, Florida. Alcuni governatori segnalano un significativo aumento dell’utilizzo delle strutture sanitarie e hanno imposto l’utilizzo di dispositivi di protezione. In Texas, il governatore ha rallentato il processo di riapertura delle attività aggregative e ha bloccato gli interventi chirurgici in 4 contee alla luce del calo dei letti disponibili negli ospedali.
– Gli stress test per le banche americane in questa fase hanno incluso anche scenari avversi collegati a Covid-19 e si sono conclusi con valutazioni positive riguardo alla capacità del sistema bancario di affrontare lo shock.
La Banca centrale ha imposto limiti al pagamento dei dividendi (non potranno superare la media degli utili degli ultimi 4 trimestri) e ai buyback (bloccati nel 3° trimestre) e ha richiesto un aggiornamento della situazione patrimoniale nel 4° trimestre.
George (Kansas City Fed) ha detto che lo scenario economico è circondato da una straordinaria incertezza. Questo richiederà una grande dose di pazienza da parte della Fed in attesa che si chiariscano le implicazioni dello shock causato dalla pandemia e ci vorrà probabilmente molto tempo prima che ci siano informazioni attendibili per valutare se sarà necessario ulteriore stimolo.
George ha anche dichiarato che l’andamento dei contagi manterrà probabilmente a lungo rischi di una ripresa del distanziamento sociale, con implicazioni rilevanti per la crescita.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha proseguito il rialzo di mercoledì arrivando così a recuperare buona parte del calo subìto in avvio di settimana. A favorire il biglietto verde è stato il mantenersi di un mood molto cauto di mercato all’aumentare dei nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti.
Sul fronte dati, i principali delle prossime due settimane saranno, oltre ai sussidi settimanali, il 30 giugno il PMI di Chicago e la fiducia dei consumatori, l’1 luglio l’ISM manifatturiero, il 2 luglio l’employment report, il 6 luglio l’ISM non-manifatturiero: le attese in generale sono per ulteriori miglioramenti, a conferma del recupero in atto post-lockdown.
Tuttavia in questa fase è ancora possibile che i dati scendano in secondo piano, in quanto il tema chiave delle prossime settimane resterà l’evoluzione della pandemia: se, alla luce del nuovo aumento dei contagi, la risk aversion dovesse aumentare, il dollaro avrebbe spazio per rafforzarsi ulteriormente a livello generalizzato.

EURL’euro è sceso ulteriormente da 1,12 a 1,11 EUR/USD sul recupero generalizzato del dollaro, toccando un minimo a 1,1189 EUR/USD, non distante dal supporto chiave di 1,1170 EUR/USD che – se sfondato – riaprirebbe tecnicamente il fronte ribassista. In questi giorni la moneta unica risente negativamente anche del rischio di nuovi dazi USA su prodotti europei.
Sul fronte dati, i principali saranno il 29 giugno l’indice di fiducia dell’area, atteso in aumento, il 30 giugno l’inflazione, ancora bassa, l’1 luglio il PMI manifatturiero finale e il 3 luglio il PMI servizi finale. Eventuali sorprese positive dai dati potrebbero favorire l’euro se contemporaneamente i dati USA dovessero invece deludere. Tendenzialmente però dovrebbe essere ancora l’evoluzione della risk aversion in relazione al decorso della pandemia il driver principale del cambio, per cui un eventuale deterioramento del sentiment di mercato favorirebbe il dollaro a scapito dell’euro. Nel mese di luglio entreranno nel vivo i negoziati per il Recovery Fund, che potrebbero aggiungere volatilità al cambio.

GBPAnche la sterlina si è indebolita ancora sull’ulteriore rafforzamento del dollaro da 1,24 a 1,23 GBP/USD, ma meno dell’euro rispetto al quale si è rafforzata, moderatamente, da 0,9066 a 0,8999 EUR/GBP.
Fermo restando che anche nel caso della valuta britannica nel breve il driver principale dovrebbe restare la dinamica del dollaro in risposta all’evoluzione della risk aversion sugli sviluppi della pandemia, il tema che tornerà alla ribalta nelle prossime settimane sono i negoziati con l’UE. Le trattative verranno infatti intensificate nel mese di luglio, dopo che il Regno Unito ha reso noto di non voler chiedere un’estensione del periodo di transizione (richiesta che poteva essere avanzata entro l’1 luglio) ma se non vi saranno progressi e la situazione rimarrà di stallo, la sterlina ne risentirà negativamente.
Il prossimo round negoziale ripartirà lunedì 29 giugno. Sul fronte dati usciranno il 30 giugno la stima finale del Pil del 1° trimestre, l’1 luglio il PMI manifatturiero finale e il 3 luglio il PMI servizi finale.

JPYAnche lo yen è sceso sul generalizzato rafforzamento del dollaro, ma di poco, da 106 a 107 USD/JPY, in quanto condivide con il biglietto verde il ruolo di safe haven.
Contro euro si è mantenuto pressoché stabile in area 120 EUR/JPY per via del contestuale calo dell’EUR/USD. Fintantoché il driver di mercato rimane la risk aversion in base all’evoluzione della pandemia la valuta nipponica dovrebbe tendenzialmente muoversi in range, dato che condivide con il dollaro lo status di valuta rifugio.
Qualora però il sentiment dovesse deteriorarsi molto ampiamente e rapidamente, similmente a quanto avvenuto a marzo, all’apice della crisi, sarebbe probabilmente il dollaro, anche in questo caso, ad avere la meglio.
Sul fronte dati, l’1 luglio uscirà il Tankan del 2° trimestre, che mostrerà un ampio peggioramento a causa della pandemia.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia di consumatori e imprese è attesa in recupero a giugno rispetto a maggio, anche se i livelli dovrebbero rimanere inferiori rispetto a quelli di marzo.
Il morale delle famiglie è previsto a 97,5 da 94,3 di maggio; si dovrebbero registrare in particolare un miglioramento delle aspettative sull’economia e minori preoccupazioni occupazionali.
L’indice composito di fiducia delle imprese è atteso a 65,5 da 51,1 precedente. Il recupero dovrebbe essere più marcato per industria, costruzioni e commercio al dettaglio, che non per i servizi; nel manifatturiero, il morale delle aziende è atteso a 82 da 71,2 di maggio.
I livelli degli indici di fiducia restano comunque in territorio ampiamente recessivo.

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori è atteso recuperare a giugno, stimiamo da 93 a 96. Il morale delle famiglie dovrebbe tornare a risalire. Tuttavia, i primi dati sul mercato del lavoro hanno mostrato un calo di oltre mezzo milione di posti di lavoro nel 1° trimestre, che potrebbero arrivare a superare il milione entro la fine dell’anno.

STATI UNITI – La spesa personale a maggio è attesa in rialzo del 12% m/m, dopo -13,6% m/m di aprile (che dovrebbe essere rivisto verso l’alto alla luce della revisione delle vendite al dettaglio).
Il reddito personale dovrebbe essere ancora sostenuto dai sussidi di disoccupazione ed essere in calo di -3,5% m/m, dopo +10,5% m/m di aprile. Il tasso di risparmio dovrebbe calare da 33% di aprile a 20%, lasciando ancora molto spazio per una dinamica solida dei consumi nel 3° trimestre.
Il deflatore dei consumi è previsto stabile, dopo -0,5% m/m di aprile; il deflatore core è atteso stabile su base mensile, dopo due contrazioni consecutive, con qualche rischio verso il basso.
I dati della spesa personale dovrebbero determinare una revisione verso l’alto delle previsioni dei consumi per il 2° trimestre e fornire una base di partenza solida anche per i consumi del 3° trimestre.