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23 novembre 2018 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La stima flash di novembre indica che l’indice di fiducia delle famiglie dell’eurozona è peggiorato nel mese oltre le attese a -3,9 da -2,7, secondo calo consecutivo; l’indice in media trimestrale scende a -3,3 nel trimestre in corso.
La stima finale è attesa per il prossimo 29/11 quando lo spaccato per paese darà ulteriori informazioni sulla tenuta del morale nei singoli paesi: sulla base dei dati degli ultimi mesi (aggiornati a ottobre), tra i Paesi maggiori in Francia si era registrato il calo più considerevole mentre in Olanda si sono visti i livelli più alti.

GERMANIA – La seconda stima conferma il calo del PIL tedesco di -0,2% t/t nel terzo trimestre, dopo il +0,5% t/t del secondo. Sull’anno, la crescita è confermata in rallentamento a 1,1% a/a da un precedente 2,0% a/a.
La flessione è dovuta in particolare dal contributo negativo del commercio estero (-1,0% su base trimestrale) e dei consumi privati (-0,1%).
La battuta d’arresto per il PIL tedesco può essere spiegata sia da fattori temporanei che hanno pesato sulla dinamica della produzione industriale e vendite al dettaglio, sia dal generale rallentamento del commercio mondiale.
Al di là della volatilità trimestrale, l’economia tedesca rimane solida. Il dato potrebbe lasciare comunque la stima media 2018 a 1,5% (dal precedente 1,7%). Le indagini di fiducia di novembre forniranno informazioni parziali sullo stato di salute dell’economia tedesca e euro zona.

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere è migliorato a novembre: lo spaccato rivela un’accelerazione della produzione corrente, mentre gli ordini calano nuovamente, in particolare quelli esteri. Anche lo stock di magazzino si assottiglia a novembre.

 

COMMENTI:

BCE – I verbali della riunione dello scorso 25 ottobre si soffermano a lungo sulla valutazione dello scenario macro. I verbali fanno riferimento alla capacità delle banche europee di erogare credito: le indicazioni dall’ultima indagine sul credito sono ancora positive.
Emerge però che i membri del Consiglio hanno discusso gli effetti della progressiva riduzione di duration della liquidità assegnata con le TLTRO II sulla posizione di liquidità delle banche.
È noto che con il ridursi della vita residua al di sotto dell’anno della prima asta dell’effetto sul NSFR (net stable funding ratio) non sarebbe trascurabile e potenzialmente questo potrebbe avere ripercussioni sulla capacità delle banche di erogare nuovo credito.
Praet ha però dichiarato che dicembre potrebbe essere troppo presto perché la BCE decida su nuovi prestiti a lungo termine.
I membri del Consiglio riconoscono che i dati nelle ultime settimane precedenti alla riunione erano stati più deboli delle attese ma che il rallentamento non fosse così marcato da indurre una revisione dello scenario nè della valutazione dei rischi.
I dati segnalavano un ritorno della crescita appena al di sopra del potenziale dopo la forte espansione del 2017.
Nel complesso concordavano che i dati recenti e i risultati delle indagini non avessero modificato in modo significativo le prospettive di ritorno dell’inflazione al target nel medio periodo, data la resilienza della domanda interna e i segnali derivanti da prezzi e salari.
Inoltre, si è ritenuto appropriato attendere ulteriori informazioni e rinviare la valutazione dello scenario a dicembre quando lo staff presenterà le stime aggiornate e le prime proiezioni per il 2021. Probabilmente il Consiglio limerà di un decimo le stime di crescita 2019 e 2020 rispettivamente all’1,75% e 1,6%.
Le stime di inflazione potrebbe essere riviste al ribasso di un decimo nel 2019 per effetto dell’andamento più debole del prezzo del greggio. I verbali sottolineano che vi era un ampio consenso sul fatto che i rischi verso il basso per la crescita stessero aumentando e che questi derivassero principalmente dalle politiche commerciali, ma anche sulla fiducia delle imprese e le loro decisioni di investimento.
Possibile che la BCE manterrà una valutazione bilanciata dei rischi per non precludersi l’avvio di un ciclo di rialzi moderati: questa è anche la posizione espressa da Praet nell’intervista a Handelsblatt. I verbali sottolineano l’ampio grado di stimolo monetario garantito dalla politica di reinvestimento e forward guidance sui tassi.

ITALIA – Dopo il flop del collocamento del BTP Italia (appena 2,16 miliardi collocati fra retail e investitori istituzionali) e l’annuncio della richiesta di procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, il Presidente del Consiglio Conte ha parlato di una richiesta di tempi distesi per la procedura di infrazione, accennando a una possibile rimodulazione della manovra.
Il ministro Di Maio ha dichiarato al Corriere della Sera che non ci saranno tagli ai punti cardine della manovra, ma che “i prossimi giorni permetteranno ai mercati di essere rassicurati”, perché “questo governo non vuole uscire dall’Europa e dall’euro”.

Sulla scia dell’incontro tra Theresa May e il presidente della Commissione Europea Juncker pare emergere l’approvazione non ancora ufficiale della proposta di accordo per Brexit; anche Donald Tusk ha dichiarato che c’è un accordo “in linea di principio e che manca ora solo l’approvazione formale dei 27 membri.
Una volta giunta l’approvazione ufficiale da tutti gli Stati membri, prevista domenica 25, Theresa May dovrà giocare la partita più difficile al Parlamento inglese dove le sue chance di ottenere un voto favorevole sono scarse.
L’unica carta che le rimane da giocare è mettere il Parlamento di fronte alla scelta tra l’accordo raggiunto e l’alternativa di una hard Brexit, sperando che lo spettro delle reazioni dei mercati inducano il Parlamento ad approvare l’accordo.

 

Mercati valutari piuttosto tranquilli ieri, con le piazze americane chiuse per festività.

La volatilità di EURUSD è ai minimi da oltre una settimana, con la moneta unica europea che approfitta della “pausa” del dollaro per scambiare a 1,1418.

L’unico movimento degno di rilievo è quello della sterlina, che è balzata a 1,2876 contro USD; anche contro euro il recupero è stato speculare, riportando EURGBP a 0,8867.

Anche lo yen riesce a recuperare sul dollaro ma gli scambi sono assai ridotti. Oggi il mercato giapponese sarà chiuso per festività.

 

MARKET MOVERs:

In Area euro, si attende oggi la stima flash dell’indice PMI, che sta registrando un trend verso il basso essendo calato di oltre 15 punti (da 58,8 di gennaio 2018).

In Belgio, la Banca Nazionale pubblicherà l’indice di fiducia economica che potrebbe stabilizzarsi dopo quattro mesi oscillanti. In particolare sarà interessante osservare l’indice manifatturiero che è in territorio negativo dalla fine dell’estate e si attesta sui minimi annui.

Negli Stati Uniti l’unico dato in uscita la lettura preliminare del PMI manifatturiero.

Domenica 25 novembre si svolgerà la riunione straordinaria del Consiglio Europeo su Brexit, che dovrebbe finalizzare l’accordo sul trattato di recesso del Regno Unito