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22 Luglio 2019 – nota economica giornaliera

ITALIA – La produzione nelle costruzioni è risultata poco variata a maggio (-0,1% m/m), dopo il calo dei due mesi precedenti (-3,1% m/m ad aprile). La variazione annua è rallentata ulteriormente a 2% (da 2,8% di aprile), e da 8,6% di marzo, che rappresentava un massimo da quasi 12 anni.
Dopo il balzo del 1° trimestre (+3,8% t/t), l’output è in rotta per una correzione di -2,4% t/t nei tre mesi successivi. Ciò significa che le costruzioni, che hanno dato un contributo significativamente positivo al valore aggiunto a inizio anno, dovrebbero aver frenato il PIL nei mesi primaverili, il che aggiunge evidenza a una possibile frenata dell’attività economica nel 2° trimestre.
L’andamento congiunturale nel 2019 sinora appare distorto dalle condizioni metereologiche, che sono state molto favorevoli nei primi mesi dell’anno e poi di segno opposto fino a maggio. In tal senso, è possibile una ripresa a giugno. In ogni caso, il livello della fiducia dei costruttori (che, pur in calo a giugno, resta vicina ai massimi da 12 anni) è coerente con il prosieguo della tendenza espansiva nel settore.

 

COMMENTI:

REGNO UNITO
– L’Iran ha sequestrato una petroliera britannica nel Golfo Persico, come probabile rappresaglia per il sequestro di una sua petroliera a Gibilterra. Le navi inglesi non sono intervenute, per evitare una escalation militare. Ciò ha portato a un rimbalzo delle quotazioni petrolifere, favorendo anche un clima di cautela sui mercati finanziari.
– Ricordiamo che domani saranno annunciati i risultati dell’elezione del leader del partito conservatore, che sarà poi anche nominato primo ministro.
L’elezione di Johnson potrebbe condurre a una mozione di sfiducia, la quale potrebbe essere votata alla riapertura del Parlamento, in settembre. Un’elezione prima del 31 ottobre richiederebbe però un voto di sfiducia il 3 settembre.

STATI UNITI – La situazione di mercato è condizionata dall’approssimarsi delle riunioni di BCE (25 luglio) e Fed (31 luglio), con entrambe che hanno creato aspettative di allentamento della politica monetaria.
Negli ultimi giorni, c’è stato un tentativo di raffreddare le attese dei mercati e diversi esponenti della Fed hanno parlato. Bullard (St. Louis) ha ribadito il proprio appoggio a un taglio, ma di 25pb; Rosegren (Boston), invece, sarebbe a favore di un rinvio e di un taglio soltanto a fronte di un rallentamento (che ora non vede).

 

Aumento della volatilità del dollaro, che ha segnato forti escursioni giornaliere contro euro, yen, dollaro canadese, dollaro neozelandese

Euro si mantiene in area 1,12 USD. La riunione BCE sarà cruciale: probabilmente il mercato è posizionato per una immediata limatura del tasso depo, e l’euro potrebbe rafforzarsi temporaneamente se non ci sarà.

La sterlina ha consolidato il recupero del 17-18 luglio, correggendo marginalmente contro il biglietto verde a 1,2497.

Lo yen ha toccato un minimo di 107,26 la notte del 18 luglio, ma ora è rientrato sui livelli della settimana precedente; la sua correlazione con il differenziale di tasso resta perfetta.

 

PREVISIONI:

ZONA EURO – Il focus sarà sulla riunione della BCE del 25 luglio, intorno alla quale si sono create molte aspettative, forse eccessive rispetto all’andamento dei dati. Villeroy de Galhau (Banque de France) e Coeuré (membro del comitato esecutivo) hanno espresso dubbi sull’opportunità di inseguire le aspettative di mercato, anche se l’unica opposizione esplicita a un allentamento è arrivata da Mersch.
In calendario c’è anche la batteria di indagini congiunturali relative al mese di luglio (IFO, Flash PMI, INSEE, Istat e BNB), dalla quale emergerà un quadro ancora contrastato.

STATI UNITI – Questa settimana i dati in uscita non dovrebbero modificare lo scenario di crescita moderata atteso per il secondo semestre.
Fra i dati di giugno, le vendite di case nuove ed esistenti dovrebbero dare segnali moderatamente positivi e gli ordini di beni durevoli dovrebbero essere in rialzo, grazie alla stabilizzazione della componente dell’aeronautica civile.
La prima stima della crescita del PIL nel 1° trimestre dovrebbe registrare una frenata, con una variazione di 1,8% t/t ann., dovuta ai consumi privati (attesi in rialzo di 4% t/t ann.), e ad ampi contributi negativi di scorte (-1pp) e canale estero (-0,5).