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19 Marzo 2019 – nota economica giornaliera

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REGNO UNITO – In risposta a una contestazione sulla liceità di voti reiterati sulla stessa materia, il presidente della Camera dei Comuni ha dichiarato che si rifiuterà di sottoporre ancora al voto l’accordo con l’UE senza modifiche sostanziali.
Ciò rende ancora più difficile per Theresa May far accettare l’intesa questa settimana – operazione che, peraltro, appariva comunque destinata al fallimento. La premier sarà ora costretta a chiedere al Consiglio Europeo del 21-22 marzo una proroga più o meno al buio, non avendo ancora avviato colloqui concreti con le opposizioni per la definizione di un percorso alternativo. Ma ciò renderà più difficile concedere altro che una proroga limitata a 2-3 mesi, non essendo chiaro né come sarà usata, né se il governo May sopravvivrà al caos di queste settimane.

USA – L’amministrazione ha pubblicato maggiori dettagli sul budget per il decennio 2020-29 presentato l’11 marzo.
Il sentiero di debito e deficit previsto nel prossimo decennio, basato su ipotesi di crescita media del 3%, ipotizza che le riduzioni di imposte per le persone fisiche e l’ammortamento accelerato degli investimenti, inclusi nella riforma tributaria del 2017, terminino nei prossimi anni, come previsto dalla legge vigente.
Inoltre, si ipotizza il mantenimento di imposte legate a Obamacare, che il presidente e i repubblicani intendono eliminare.
Nel complesso, il gettito di queste voci nel decennio 2019-29 sarebbe intorno a 1,2 tln di dollari.
In genere, i tagli di imposte temporanei sono estesi regolarmente. Secondo il Committee for a Responsible Federal Budget, il quadro fiscale del budget realisticamente implicherebbe deficit sempre al di sopra di 1 tln di dollari (5,1% del PIL nel 2019), invece che in calo verso 200 mld (0,6% nel 2029), pur in assenza di recessioni, e il debito/PIL continuerebbe ad aumentare, dall’attuale 78% a circa il 90% nel 2029, invece di scendere al 71% come indicato nel budget.

La settimana si è aperta con l’indice del dollaro in aggiustamento rispetto ai livelli di chiusura di venerdì.

L’euro ha registrato un marginale rafforzamento sul biglietto verde (+0,3%), scambia ora a 1,1350.

La sterlina ha ceduto solo un marginale 0,2% contro dollaro e rimane attorno a 1,3260, al di sopra della media mobile a 200gg. Contro euro invece ha visto un leggero indebolimento (-0,2%), con un supporto che appare ora solido a 0,85.

Lo yen rimane sempre lontano dalla resistenza di 112,00 con il dollaro e anche il trend sottostante rimane quindi in direzione di un rafforzamento.

 

MARKET MOVERs:

GERMANIA – L’indice ZEW potrebbe tornare a calare a marzo (da -15 precedente), dato l’andamento incerto dei mercati. L’indice sulla situazione corrente è visto invariato ma ancora al di sopra della media di lungo termine. Nel complesso, l’indagine ZEW dovrebbe segnalare una stabilizzazione dell’attività economica sui livelli recenti (0,1-0,2% t/t) senza significative indicazioni di recupero a breve.