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14 Giugno 2019 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
– I prezzi all’import a maggio sono in calo di -0,3% m/m, dopo +0,1% m/m di aprile. Anche al netto del petrolio, i prezzi correggono di -0,3% m/m. La debolezza dei prezzi è diffusa a tutti i comparti.
I prezzi al consumo sono invariati su base mensile, con indicazioni che i nuovi dazi hanno avuto per ora effetti limitati.
– I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa l’8 giugno sono poco variati, a 222 mila da 218 mila della settimana precedente, e restano sui minimi dal 1972, indicando che il mercato del lavoro rimane solido, nonostante il rallentamento della dinamica occupazionale visto a maggio.

AREA EURO – La produzione industriale è scesa ad aprile di 0,5% m/m, dopo un calo di simile entità a marzo. La debolezza è confinata al comparto manifatturiero: la produzione di energia è avanzata di 1,4% m/m. All’interno del manifatturiero, risulta particolarmente debole la produzione di beni di consumo durevoli (-1,7% m/m) e di beni capitali (-1,4% m/m).
La produzione di beni intermedi è scesa meno ma comunque ha perso l’1,0% m/m. L’andamento della produzione industriale tra marzo e maggio è coerente con le indicazioni dalle indagini di fiducia di rallentamento del comparto.
La produzione è in rotta per una contrazione di 0,8% t/t nel 2° trimestre dopo il +0,9% t/t del 1°.
È assai probabile che il PIL possa frenare almeno a 0,2% t/t dopo il +0,4% t/t dei mesi invernali.
La produzione è in rotta per una contrazione nella maggior parte dei paesi, fatta eccezione per la Spagna.

 

COMMENTI:

ITALIA – All’Eurogruppo di ieri, il vicepresidente della Commissione, Dombrovskis, ha dichiarato che “sarebbe necessaria una sostanziale correzione della traiettoria fiscale”.
Il ministro delle finanze tedesco Scholz ha richiamato il valore sostanziale delle regole.
Centeno, presidente dell’Eurogruppo, ha detto di aspettarsi di sentire che “gli obiettivi che il governo italiano si è impegnato a conseguire alla fine dello scorso anno saranno raggiunti”.
Infine, Moscovici ha parlato della necessità di dati e di un chiaro percorso che mostri che gli obiettivi 2019 e 2020 saranno rispettati.
Perciò, l’area di compromesso possibile dovrebbe implicare in ogni caso una restrizione significativa rispetto allo scenario inerziale, anche ipotizzando che l’aumento del gettito IVA divenga permanente e che si riconosca l’assurdità di un output gap dell’Italia pressoché nullo.
Tuttavia, il Corriere della Sera parla di una lettera del governo italiano in preparazione priva di elementi concreti, con critiche all’uso di “due pesi e due misure”, e con un invito a rivedere le regole fiscali.

 

L’indice del dollaro ha chiuso pressoché invariato rispetto al giorno prima, e con un’escursione giornaliera molto contenuta. I dati (sussidi, prezzi all’import) non hanno avuto impatto particolare. I prezzi all’import sono stati deboli, e la trasmissione dei dazi sui prezzi al consumo sembra essere modesta. Il mercato sconta già molti tagli dei tassi Fed.
L’attacco alle petroliere nel Golfo Persico non ha avuto effetti significativi.

L’euro ha ceduto un massimo di 0,2% contro dollaro, toccando un minimo di 1,127 nel pomeriggio. In seguito, è rimasto ancorato a un range molto stretto, fra 1,1270 e 1,1280.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La seconda stima dovrebbe confermare il calo dell’inflazione italiana a maggio di due decimi, a 0,9% sia sulla misura nazionale che su quella armonizzata.
L’inflazione core è tornata a calare (di un decimo) e a 0,6% rimanendo sui minimi post crisi. Nei prossimi mesi, l’inflazione italiana potrebbe continuare a raffreddarsi fino a sfiorare lo 0,6% in agosto; da fine anno l’inflazione dovrebbe tornare sopra l’1,0%, ma molto dipenderà dalla tenuta del ciclo.

FRANCIA – La seconda stima di maggio dovrebbe confermare che nel mese i prezzi al consumo sono avanzati di 0,2% m/m da 0,3% m/m precedente sull’indice nazionale e da 0,4% m/m su quello armonizzato. L’inflazione è di conseguenza attesa confermata in rallentamento all’1,0% dall’1,3% sull’indice nazionale e all’1,1% dall’1,5% su quello armonizzato. Ci aspettiamo un ulteriore rallentamento dell’inflazione nel corso dell’anno.

STATI UNITI
– Le vendite al dettaglio a maggio sono previste in aumento di 0,5% m/m, dopo -0,2% m/m di aprile. Il rialzo delle vendite di auto a maggio indica un contributo positivo del segmento, dopo la debolezza dei mesi precedenti.
Le vendite ex-auto sono previste in rialzo di 0,3% m/m. Le vendite al netto di auto e benzina dovrebbero essere in aumento di 0,4% m/m, con un’indicazione positiva per la dinamica dei consumi nel 2° trimestre (prevista intorno al 3% t/t ann.), che però resteranno ancora parzialmente frenati dall’entrata debole dovuta a un 1° trimestre sottotono.
– La produzione industriale a maggio dovrebbe recuperare con un aumento di 0,1% m/m, dopo la correzione di -0,5% m/m di aprile. Il manifatturiero dovrebbe segnare una variazione marginalmente positiva, alla luce delle informazioni delle indagini di settore che hanno evidenziato espansione moderata dell’attività.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a giugno (preliminare) dovrebbe segnare una correzione a 99, da 100 di maggio, dopo l’escalation delle tensioni commerciali e la turbolenza sui mercati.