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12 novembre 2018 – nota economica giornaliera

FRANCIA – Crollo della produzione industriale francese a settembre, che segna un -1,8% m/m: è la peggior rilevazione mensile nel 2018 dopo quella di gennaio scorso (-2,0% m/m).
Nel terzo trimestre però la produzione industriale ha segnato comunque un buon avanzamento dello 0,7% t/t (da -0,3% t/t), con un contributo di un decimo alla formazione del PIL.
I contributi più pesanti vengono dal manifatturiero, in particolare trasporti (-3,8% m/m dopo -3,1% m/m) e beni intermedi (-3,5% m/m da +1,1% m/m), seguiti anche dall’agroalimentare (-1,4% m/m da 0,5% m/m).
Sul trimestre, tuttavia, il manifatturiero rimane positivo e in accelerazione (a +0,5% m/m da 0,2% t/t).
Il comparto energia rimane invece invariato (+0,1% m/m da -1,3% m/m) sulla scia delle temperature ancora assai miti di settembre.
Osservando l’andamento annuo, la variazione peggiora a -1,1% a/a (da 1,5% a/a), portando la media all’1,5% rispetto all’1,8% dello stesso periodo del 2017.

STATI UNITI – Il Producer Price Index (PPI) a ottobre sorprende ampiamente verso l’alto, con un aumento di 0,6% m/m. I prezzi dei beni intermedi aumentano di 0,8% m/m.
L’indice al netto di alimentari, energia e commercio è invece in aumento più contenuto (0,2% m/m). L’apprezzamento del dollaro e la correzione del petrolio dovrebbero contenere la dinamica dei prezzi dei beni nei prossimi mesi, ma per ora non si vede un impatto dei nuovi dazi imposti sull’import dalla Cina.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a novembre corregge marginalmente a 98,3 (da 98,6). L’indice complessivo resta vicino ai massimi dal 2004, sulla scia di condizioni del mercato del lavoro sempre molto forti. Le aspettative di inflazione a 5-10 anni salgono a 2,6%.

 

COMMENTI:

Nonostante le aspettative positive della settimana scorsa, nel Regno Unito non c’è ancora accordo nel governo britannico sulla bozza di trattato di recesso dall’UE, e la riunione del consiglio dei ministri prospettata in questi giorni è stata rinviata. Un ministro, J. Johnson, ha rassegnato le dimissioni venerdì: Theresa May perde così un altro ministro filoeuropeo (Ministero dei Trasporti)

STATI UNITI – La Fed pubblicherà regolarmente un rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, che analizzerà le condizioni finanziarie, le principali vulnerabilità e i rischi del sistema, compreso il livello di indebitamento di famiglie e imprese. La Fed annuncia che il rapporto sarà simile a quelli pubblicati da altre banche centrali e uscirà il 28 novembre.

STATI UNITI – I mercati obbligazionari oggi sono chiusi per festività (Veteran’s Day), mentre i mercati azionari saranno aperti.

L’indice del dollaro si è rafforzato nel fine settimana, segnando un incremento di 0,5% portando un affondo sull’euro che scivola sotto 1,1300.

Anche la sterlina ha registrato un tonfo contro USD nel fine settimana (-0,86%) e scambia ora a 1,28, ma Contro euro il movimento è meno forte (-0,6%).

Il movimento del dollaro si sta scaricando pure sulla moneta giapponese, con JPY che perde lo 0,3%.

 

MARKET MOVERs:

In Italia la produzione industriale è attesa correggere moderatamente a settembre dopo il robusto incremento di agosto. Tuttavia le indagini non segnalano una significativa accelerazione nei prossimi mesi.

Nella zona euro, il focus sarà sulla prima stima del PIL tedesco, mentre la seconda stima del PIL euro zona potrebbe confermare il rallentamento

Molti dati importanti in uscita negli Stati Uniti: le prime indagini regionali del settore manifatturiero di novembre potrebbero segnare modeste correzioni e mantenersi in territorio espansivo; fra i dati di ottobre, dalle vendite al dettaglio ci si aspetta un rialzo, in parte spinto dall’aumento dei prezzi, come pure in crescita potrebbe risultare la produzione industriale, grazie a manifatturiero ed estrattivo; nonostante non emergano segnali di pressioni inflazionistiche, il Consumer Price Index dovrebbe accelerare lievemente, mentre i prezzi all’import di ottobre potrebbero non segnalare alcuna variazione.