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05 Marzo 2019 – nota economica giornaliera

CINA – Il PMI del settore dei servizi rilevato da Caixin- Markit, dopo tre mesi di stabilizzazione su livelli sostenuti, è sceso di oltre due punti a 51,1 in febbraio da 53,6 in gennaio. La spinta al ribasso è venuta soprattutto dalla componente ordini, scesa da 52,6 a 50,9 e in parte dalle componenti occupazione e aspettative.
L’indice composito è sceso marginalmente a 50,7. Il dato segnala come il rallentamento, inizialmente più circoscritto al settore manifatturiero, si stia allargando anche al settore dei servizi.

STATI UNITI – La spesa in costruzioni a dicembre cala di -0,6% m/m dopo +0,8% m/m a novembre.
La spesa privata corregge di -1,4% m/m, con una flessione di -1,4% m/m per la componente residenziale e un aumento di 0,4% m/m per quella non residenziale.
La spesa pubblica è in calo di -0,6% m/m. I dati confermano la debolezza degli investimenti residenziali e danno indicazioni di entrata negativa per la variazione del 1° trimestre.

 

COMMENTI:

STATI UNITITrump ha comunicato al Congresso l’intenzione di abolire il trattamento favorevole degli accordi commerciali con India e Turchia e fra due mesi potrà intervenire con eventuali cambiamenti delle pratiche in vigore.
Inoltre, il Senato voterà contro la dichiarazione di emergenza al confine con il Messico, bloccando l’utilizzo di circa 3,5 mld di dollari indicato da Trump, dando il via libera al disegno di legge già approvato alla Camera. Il presidente ha già detto che imporrà il veto su una decisione del Congresso contraria alla propria dichiarazione di emergenza.

CINA – A partire rispettivamente dal 3 e dal 5 marzo (fino al 15 marzo) sono iniziate le consuete riunioni annuali primaverili della Conferenza Politica Consultiva del Popolo e del Congresso Nazionale del Popolo. La Conferenza è un’istituzione di natura politica e consultiva che raccoglie rappresentanti anche degli altri partiti minori, organizzazioni e singoli individui, e che esprime gli interessi dei vari strati della popolazione. Durante le “due sessioni” (“liang hui”) vengono presentati il Bilancio pubblico e il Rapporto sul lavoro del Governo per il 2019 e il consuntivo per il 2018.
Saranno fornite inoltre indicazioni sui target economici per il 2019 e verranno sottoposte all’approvazione una serie di provvedimenti tra cui la tanto attesa nuova Legge sugli Investimenti Stranieri.
• Nel discorso di apertura della Conferenza Politica Consultiva del Popolo, il presidente Wang Yang, ha posto lo studio e l’implementazione del Pensiero di Xi Jinping come primo compito della Conferenza nel 2019, seguito dal tradizionale compito di fornire consigli e suggerire misure in vari ambiti per il Partito e per il Paese, offrendo un contributo alla “diplomazia con caratteristiche cinesi”. Quest’ultima potrebbe essere verosimilmente riferita alla collaborazione con il Dipartimento del Lavoro, la cui attività si estende anche all’estero.
• Nella presentazione del Rapporto sul Lavoro del Governo alla riunione del Congresso Nazionale del Popolo il premier Li Keqiang ha annunciato un abbassamento del target di crescita per il 2019 e un massiccio stimolo fiscale.
– Il target di crescita del PIL è stato infatti abbassato all’intervallo 6,5%-6%, lasciando così maggior spazio di manovra alle autorità per aggiustare la politica monetaria ed economica a seconda delle variazioni del ciclo.
– Il target d’inflazione è stato lasciato invariato al 3%.
– Il Premier ha inoltre sottolineato che la sfida economica nei prossimi mesi sarà particolarmente difficile, annunciando tagli fiscali per complessivi 2000 miliardi di CNY (ca. 298 miliardi di dollari), tra cui un taglio dell’IVA di 3 punti percentuali dell’aliquota più elevata (attualmente al 16%), che copre principalmente il settore manifatturiero. L’IVA per il settore dei trasporti e per le costruzioni scenderà invece dal 10% al 9% e il Governo è al lavoro per semplificare ulteriormente il regime dell’IVA.
– Il target relativo al rapporto deficit/PIL è stato innalzato al 2,8% nel 2019 (rispetto al 2,6% del 2018 che è stato comunque ampiamente superato al 4,2%), mentre la quota di emissioni titoli speciali dei governi locali è stato ulteriormente innalzato a 2150 miliardi. Tuttavia il Consiglio di Stato in dicembre aveva annunciato una diminuzione a 810 miliardi nel 2019 dai 1350 nel 2018 (effettivi 1946 miliardi). Si prefigura così un sensibile aumento degli investimenti in infrastrutture che, anche a livello centrale, sono previsti in aumento a 577,6 miliardi di yuan, 40 miliardi in più rispetto al 2018.
– Si auspica inoltre una collaborazione tra le istituzioni finanziarie e i veicoli finanziari dei governi locali per limitare i rischi finanziari legati all’elevato indebitamento utilizzando strumenti di mercato e una riduzione risoluta del debito fuori bilancio.
– Nel rapporto si è ribadito che la politica monetaria rimarrà “prudente” con ulteriori tagli mirati del coefficiente di riserva obbligatoria per le piccole banche, mentre la politica monetaria sarà “proattiva, più forte e più efficace” mirando a sostenere la crescita e a stabilizzare l’indebitamento.

 

La nuova settimana è iniziata ancora in continuità con il movimento che si sta vedendo da fine febbraio. La volatilità rimane mediamente assai contenuta e continuano a non essere visibili trend durevoli.
L’indice del dollaro è salito dello 0,4%, sulla scia dell’ottimismo per i negoziati USA-Cina.

L’euro è in marginale indebolimento (-0,5%), principalmente in attesa della BCE che il mercato si aspetta mostrerà un atteggiamento accomodante.

La sterlina continua a riassorbire la fase di euforia della scorsa settimana, cedendo ieri lo 0,6% contro USD scambia ora a 1,3156. Conto euro il cedimento è meno evidente (-0,2%).

Lo yen resiste appena sotto al livello di 112,00 supportato dalle recenti parole di Trump sulla Fed e sulla forza del dollaro. L’ottimismo per l’esito dei negoziati tra US e Cina e la possibilità di una fase risk-on dei mercati terranno lo yen sotto pressione.

Tra le commodity currency, RBA nella sua riunione di marzo ha mantenuto il cash rate fermo a 1,5% come ampiamente previsto. Il dollaro australiano ha reagito cedendo lo 0,3% (a 0,7077), ma i rischi rimangono per un ulteriore cedimento. Domani sarà importante vedere il dato di PIL del quarto trimestre e di un discorso di Lowe su economia e mercato immobiliare.
Il mese scorso RBA aveva sorpreso i mercati con una dichiarazione di Lowe in cui non escludeva un taglio del cash rate.

 

MARKET MOVERs:

ITALIA – La stima finale del PIL per il 4° trimestre dovrebbe confermare la contrazione di -0,2% t/t (+0,1% a/a). A pesare sulla dinamica congiunturale dovrebbe essere stato il calo degli investimenti in mezzi di trasporto e costruzioni. I consumi privati dovrebbero essere avanzati di 0,1% t/t dopo la contrazione dei mesi estivi. Le esportazioni dovrebbero aver offerto un contributo marginalmente positivo (+0.1%).

AREA EURO
– Le vendite al dettaglio dovrebbero recuperare il forte calo di fine 2018 (-1,6%m/m): il dato è soggetto a rischi verso il basso ma se confermato lascerebbe le vendite in rotta per un aumento di 0,5% t/t a marzo.
– La seconda stima dovrebbe confermare il PMI composito in lieve recupero a febbraio spiegato in larga misura dal recupero di morale nei servizi. Nei primi mesi del 2019, il PMI composito potrebbe segnalare livelli coerenti con una crescita del PIL euro zona anche più debole che a fine 2018.

STATI UNITI
– L’ISM non manifatturiero è previsto in rialzo: le indagini regionali hanno registrato un miglioramento dopo indicazioni deboli a gennaio; inoltre, l’ISM ha continuato a segnalare espansione solida, anche dopo due mesi di correzioni, con livelli di tutti gli indici sempre elevati.
Le vendite di case nuove a dicembre dovrebbero calare correggendo una parte del balzo di +16,9% m/m precedente. La scarsità di offerta rimane un freno alle vendite, ma recentemente il calo dei tassi sui mutui potrebbe ridare sostegno al settore. Infatti, l’indagine di fiducia dei costruttori di case ha continuato a peggiorare fino a dicembre, prima di puntare verso l’alto in seguito alla svolta della Fed sulle prospettive dei tassi.