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04 dicembre 2018 – nota economica giornaliera

AREA EURO – L’Eurogruppo di ieri ha appoggiato l’opinione della Commissione Europea sull’Italia, invitando quest’ultima ad adottare le misure necessarie per rispettare il Patto di Stabilità e Crescita.
Inoltre, ha invitato anche Francia, Belgio, Portogallo, Slovenia e Spagna ad adottare le misure necessarie a evitare il rischio che nel 2019 il budget non rispetti il patto.

STATI UNITI – L’ISM manifatturiero a novembre aumenta a 59,3 da 57,7 di ottobre, spinto da un netto rimbalzo dei nuovi ordini (da 57,4 a 62,1), con aumenti diffusi anche alla produzione (da 59,9 a 60,6) e all’occupazione (da 56,8 a 58,4).
Gli ordini dall’estero sono in aumento moderato e stabile (a 52,2), mentre crolla la componente prezzi (da 71,6 a 60,7) sulla scia della correzione del prezzo del petrolio, toccando il minimo da giugno 2017.
I commenti delle imprese sono in generale positivi, con segnali di domanda forte e scorte troppo basse, ma però con vincoli all’offerta dovuti in parte alla carenza di manodopera e agli effetti negativi dei dazi (si registra un’accelerazione degli ordini dall’estero per evitare futuri rialzi).
L’ISM stima che l’indice di novembre sarebbe associato a una crescita del PIL del 4,9% t/t ann. contro una previsione per il 4° trimestre per ora compresa fra 2,5 e 3% t/t ann.
Per ora l’economia americana continua a crescere su ritmi molto solidi.

STATI UNITI – La spesa in costruzioni a ottobre corregge di -0,1% m/m, frenato dalla componente residenziale in calo di -0,5% m/m. Anche la spesa privata è in calo di -0,4% m/m, con contributi negativi sia del comparto residenziale sia di quello non residenziale.
La spesa pubblica è invece in rialzo di 0,8% m/m. I dati confermano che gli investimenti residenziali resteranno un freno per la crescita e gli investimenti non residenziali risentiranno di un indebolimento delle strutture, aggravato dagli effetti del calo del prezzo del petrolio sugli investimenti nel settore estrattivo.

 

COMMENTI:

Negli USA, i leader dei gruppi parlamentari in Congresso hanno annunciato un accordo che proroga di due settimane la scadenza della legge di finanziamento del Tesoro: in questo modo si sposta in avanti il rischio di chiusura parziale degli uffici governativi, aumentato negli ultimi giorni per via delle commemorazioni per il presidente Bush che bloccano il Senato per diversi giorni.
La questione spinosa per la legge di finanziamento riguarda i fondi per la costruzione del muro sul confine con il Messico. Per ora quindi la questione è rimandata e dovrà essere risolta entro il 21 dicembre.

Negli Stati Uniti, l’audizione di Powell in Congresso, originariamente in calendario per mercoledì 5 dicembre, è stata rinviata a una data ancora da fissare per via delle cerimonie di commemorazione del presidente Bush.
Ieri è stato pubblicato un intervento di Powell a una conferenza non indicata nell’agenda dei discorsi del presidente della Fed, in cui si sottolinea la crescita solida sostenuta dai consumi e dal mercato del lavoro, oltre che da un rimbalzo della produttività. Kashkari (Minneapolis Fed) ha mantenuto la sua posizione affermando che sarebbe un errore alzare ancora i tassi.

 

La giornata di ieri ha visto un nuovo indebolimento dell’indice del dollaro (-0,4%) che ha favorito la risalita dell’euro.

Lo yen ha visto ieri un apprezzamento dello 0,5% contro dollaro andando a lambire la soglia di 113,00 spinto dalla positiva giornata sui mercati asiatici.

La sterlina si dimostra esposta prima ancora che inizino le sedute parlamentari su Brexit, ieri ha ceduto lo 0,7% contro dollaro e scambia ora a 1,2778, ormai ben al di sotto della media mobile a 20gg. Contro euro ha perso lo 0,6% e scambia ora a 0,8937.

Infine, le commodity currency hanno tratto diffusamente beneficio dai fermenti tra i paesi produttori di petrolio per una limitazione della produzione. In particolare, anche il Canada ieri ha annunciato che da gennaio ridurrà l’attuale ritmo di produzione giornaliera di quasi l’8%; il CAD ne ha beneficiato recuperando lo 0,6% contro USD e scambia ora a 1,3175.

 

MARKET MOVERs:

L’ECOFIN odierno discuterà della proposta di digital services tax e dell’EDIS (European Deposit Insurance Scheme). Riguardo a quest’ultimo, prenderanno atto dei risultati del colloquio con il Parlamento sulle misure di riduzione del rischio incluse nel cosiddetto banking package.

Negli USA, il focus della settimana rimarrà l’employment report in uscita venerdì.