Seguci su twitter

Categorie

La procedura estintiva dei reati contravvenzionali del d.lgs. 152/2006 introdotta dalla l. n. 68/2015: analisi e riflessioni

Come è noto, la l. 22 maggio 2015, n. 68 ha introdotto significative novità in tema di reati ambientali. In particolare sono stati introdotti il titolo VI bis, «dei delitti contro l’ambiente», al libro II del codice penale e la parte VI bis, «Disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale», al d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152. Le integrazioni al codice penale ed al Testo Unico Ambientale (di seguito T.U.A.) sono i due pilastri su cui si fonda l’intero impianto normativo. Le prime sono indirizzate ad un inasprimento della disciplina dei delitti ambientali, mentre le seconde prevedono un sistema estintivo dei procedimenti penali che riguardano i reati del d.lgs. n. 152/2006. Come giustamente è stato affermato1 , complessivamente si tratta di una strategia politico-criminale condivisibile, che mantiene fermo lo scopo del ripristino delle condizioni ambientali offese dai fatti illeciti, ma, almeno in linea teorica, modula gli strumenti per il suo raggiungimento anche in relazione al diverso grado di offesa al bene ambientale. Nel testo si esaminerà unicamente la nuova disciplina fissata nella parte VI bis, cercando di cogliere le problematiche derivanti dalla formulazione della norma e le soluzioni che la dottrina ha ritenuto di dare ai singoli casi.

leggi o scarica l’articolo completo

Angelo Vita