La riflessione che Diritto agroalimentare intende promuovere intorno ai temi che, dalle attività, si allargano al mercato e ricomprendono la presa di coscienza degli interessi della comunità e rispondono alla conservazione dell’ambiente oltre che all’accesso di ogni singola persona al consumo di alimenti sicuri, si propone per un effettivo e sostanziale aggancio alle esigenze sostanziali e storiche per la cui tutela il diritto è costituito.
Attraverso saggi, ricerche e approfondimenti dei materiali che l’esperienza porta alla luce, la Rivista è aperta alla ricerca della formazione delle regole giuridiche condotta al livello della realtà e dei conflitti che si prospettano in conformità al vivere sociale e al produrre in modo sostenibile.
È innegabile che nessun altro bisogno delle persone debba, oggi, trovare piena realizzazione attraverso un’adeguata regolazione più degli alimenti; mentre l’intero gruppo sociale, nello spazio integrato dell’economia, conserva l’aspettativa a ché l’agricoltura soddisfi le condizioni di un ambiente favorevole alla qualità della vita. Vitalità, dialettica interdisciplinare e vivacità sono le chiavi di lettura per cogliere la rapida mobilità dei fatti che descrivono la proiezione commerciale dell’impresa agricola e il vantaggio della gestione dello spazio rurale, l’affiorare di emergenti diritti dei consumatori e delle connesse responsabilità dei produttori, così da legittimare, in una prospettiva specialistica, il transito verso soluzioni in grado di aprire alla comprensione del presente riflesso nella dimensione giuridica.
Tutto questo è Diritto agroalimentare, il nuovo periodico giuridico quadrimestrale della Fondazione, per i tipi della Giuffrè, che ospita ampie monografie su temi di più vivo ed attuale interesse ed altri contributi raccolti in una rubrica denominata Osservatorio in cui sono presenti annotazioni di sentenze, rassegne di legislazione, commenti a leggi ed atti sopraggiunti, nonché recensioni a informazioni di interesse sui maggiori problemi (per info e costi di abbonamento contattare la Casa editrice).
Indice fascicolo 1 - 2023
FRANCESCO AVERSANO
Illeciti alimentari e conformazione alla disciplina eurounionale: modelli, casi e questioni [approfondisci]
L’inquadramento degli illeciti in una dimensione più ampia di quella domestica risulta imprescindibile per la salvaguardia del sistema agroalimentare e per il consolidamento della protezione di beni giuridici fondamentali, riferibili non solo al consumatore, alla sua salute e alle libere e consapevoli scelte di acquisto, ma anche agli operatori e alle imprese, per la difesa della leale concorrenza e del buon andamento del mercato. È auspicabile, allora, una crescente interazione tra disciplina interna ed European Food Law, a vantaggio delle risultanze ufficiali degli organi di controllo e a garanzia dell’efficacia degli esiti processuali.
A framework of crime in a wider dimension than domestic law is essential for the preservation of the agri-food system and for the consolidation of the protection of fundamental legal goods, not only relating to the consumer, its health and free and informed purchasing choices, but also to operators and companies, for the protection of fair competition and good market performance. It is desirable, then, a growing interaction between internal discipline and European Food Law, to the advantage of the official findings of the control bodies and to ensure the effectiveness of the procedural outcomes.
IRENE CANFORA
Le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE [approfondisci]
Il saggio ripercorre la relazione tra le regole dell’organizzazione comune di mercato e le regole della concorrenza nel settore agricolo, al fine di inquadrare la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE che si è occupata sino ad oggi di questioni relative a pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. Alla luce della recente giurisprudenza della Corte, si vuole delineare una traccia interpretativa per l’inquadramento delle pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare di cui alla direttiva n. 633/2019, nel quadro normativo dell’Unione europea e nella sua attuazione a livello nazionale.
The paper examines the relationship between Common Market Organization rules and competition rules applicable to the agricultural sector, with the goal to frame the EU Court of Justice case law examined until now, concerning unfair trading practices in the agri-food chain. In the light of the recent case law of the Court of Justice, the Author aims to draw a line of interpretation of the unfair trading practices as regulated by the directive No 633/2029, in the framework of the European Union law and for the purpose of its implementation at national level.
SONIA CARMIGNANI
L’agricoltura resiliente e le sfide della giustizia climatica [approfondisci]
Il tema dei cambiamenti climatici è affrontato nell’ottica delle reciproche interazioni tra attività agricola e cambiamenti climatici, individuando i possibili interventi sul lato della domanda e sul lato dell’offerta per raggiungere l’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici, da un lato, e della costruzione di un’agricoltura resiliente dall’altro. Nella prospettiva aperta dalla nuova PAC in ordine al ruolo dell’agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici, la valutazione dell’impatto delle politiche nazionali sul clima è valutata alla luce della giustiziabilità dei diritti che ai cambiamenti climatici sono connessi. La giustizia climatica sembra poter svolgere il ruolo di garanzia di un sistema di interventi climate smart in agricoltura, nel quale la necessità di delineare obiettivi sfidanti sia connesso all’esigenza di abilitare il comparto agricolo come attore protagonista nelle strategie climatiche di adattamento e di mitigazione nella prospettiva di dare piena attuazione alle finalità economiche e sociali dell’art. 39 TFUE.
The issue of climate change is addressed from the point of view of the reciprocal interactions between agricultural activity and climate change, identifying possible interventions on the demand side and on the supply side to achieve the goal of climate change mitigation, on the one hand, and of building resilient agriculture on the other. In the perspective opened up by the new CAP regarding the role of agriculture in the fight against climate change, the assessment of the impact of national policies on the climate is assessed in the light of the justification of the rights connected to climate change. Climate justice seems to be able to play the role of guaranteeing a system of climate smart interventions in agriculture, in which the need to outline challenging objectives is connected to the need to enable the agricultural sector as a leading player in climate adaptation and mitigation strategies in the prospect of fully implementing the economic and social purposes of art. 39 TFEU.
STEFANO MASINI
Le pratiche commerciali sleali nel d.lgs. n. 198 del 2021: tra implicazioni teoriche e prime applicazioni [approfondisci]
Il d.lgs. 8 novembre 2021, n. 198 Attuazione della direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare nonché dell’art. 7 della l. 22 aprile 2021, n. 53, in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, intende regolare le relazioni della filiera agroalimentare, rimuovendo l’esposizione del fornitore all’effettivo condizionamento della controparte che si trovi in posizione di supremazia. A più di un anno dall’entrata in vigore del decreto legislativo in essere, è possibile una prima valutazione in ordine alla sua applicazione condotta attraverso il numero limitato di denunce presentate dagli operatori a fronte di un’intensa attività di indagine e controllo disposta di propria iniziativa dall’Autorità designata.
Legislative Decree No. 198 of 8 November 2021 Attuazione della direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare nonché dell’articolo 7 della legge 22 aprile 2021, n. 53, in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, intends to regulate relations in the agri-food supply chain, removing the supplier’s exposure to the effective conditioning of the counterparty that is in a position of supremacy. More than a year after the entry into force of the current legislative decree, it is possible to make an initial assessment of its implementation conducted through the limited number of complaints filed by operators in the face of intensive investigation and monitoring activities arranged on its own initiative by the designated Authority.
MARIO MAURO
Il benessere animale nel quadro delle fonti internazionali ed europee: una nozione dal contenuto complesso [approfondisci]
Il benessere animale è da tempo entrato nel linguaggio giuridico. Oltre all’art. 13 TFUE che richiede di tenere conto degli animali «in quanto esseri senzienti», l’espressione ritorna anche in diverse fonti derivate, sia di portata generale, sia di rilevanza settoriale, sia nella nuova PAC. Una relazione del Parlamento europeo di febbraio 2022 bolla però l’attuale legislazione come datata, derogatoria, eccezionale e vaga, senza garanzie specifiche e livelli di tutela minimi garantiti. Anche per questo motivo, e nel contesto della strategia sulla sostenibilità, dal 2017 sono stati pubblicati diversi atti di soft law, culminati nella strategia «From farm to fork» e nell’impegno riformatore ivi assunto dalla Commissione. Sorgono così nuove questioni e interrogativi. Nel dipanarsi tra interessi riconducibili al diritto alimentare e ambientale, il benessere animale sembra condizionare il funzionamento della filiera, incidendo sempre di più sulle regole di produzione primaria. Rileva poi una qualità, legata al processo produttivo e fondata su basi scientifiche, che possa essere percepita, senza dare spazio a pratiche sleali. Si richiedono dunque certezze, che l’attuale situazione normativa non sempre presenta e la cui assenza nel mercato globale potrebbe causare distorsioni, aprire i confini a importazioni di dubbia provenienza e confondere il consumatore, così rischiando di compromettere quegli obiettivi collettivi cui il benessere animale contribuisce.
Animal welfare has been introduced for some time in the legal language. In addition to the art. 13 TFEU, which requires to consider the animals as «sentient beings», the following expression also returns in various European legal sources, both of general application, sector regulation, and in the new CAP. However, a report by the European Parliament in February 2022 stigmatized the current legislation as outdated, waiver-clause, exceptional and vague, without specific guarantees and minimum warranty protection standards. Also, for this reason, in the context of the EU sustainable development strategy, since 2017 several soft law acts have been published, culminating in the From farm to fork strategy, where the Commission undertook a reforming commitment. Thus, new issues and challenges arise. Sorting out between the food and environmental law interests, animal welfare seems to influence the supply chain functioning, increasing her impact on the primary production rules. It also suggest a quality linked to the production process and built on scientific bases, which can be perceived by consumers, without giving room to unfair practices. Therefore, certainties are needed. The current regulatory situation does not always bring forward certainties, and its absence in the global market could cause distortions, open the borders to imports of dubious origin and confuse the consumer, thus risking to compromise those common goals to which animal welfare contributes.
VINCENZO PACILEO
Una modesta risposta sulla procedura estintiva delle contravvenzioni alimentari [approfondisci]
Lo scritto intende offrire un punto di vista diverso rispetto alle critiche sollevate contro il meccanismo di estinzione delle contravvenzioni alimentari introdotto dalla c.d. riforma «Cartabia». Se i critici pongono l’accento sul depotenziamento della tutela della sicurezza in campo alimentare che ne conseguirebbe, si osserva «modestamente» che ciò non pare del tutto esatto e che la riforma è in grado di portare dei vantaggi sul piano della regolarizzazione delle accertate non-conformità. Piuttosto, è vero che il testo di legge presenta dei difetti tecnici, che sarebbe opportuno fossero corretti. Ma lo scopo principale dello scritto resta quello di stimolare il dibattito su una innovazione comunque importante.
The script wants to give a different point of view in regard to the disapprovals of the reform «Cartabia» on food crimes. The critics underline the effect of weakening the protection of consumers. This does not seam completely exact, because the reform is able to bring some advantages, compelling to remedy the violation and reducing the trials. On the other hand, it is true that the legislative text has some technical flaws, to be possibly corrected. In any case, the main goal is to stimulate a debate upon this important innovation.
ROBERTO SAIJA
Diritto agrario e alimentare: alla ricerca di una nuova sistematicità? [approfondisci]
L’A. tenta una ricostruzione del diritto agrario sin dalle sue origini, quando la disciplina si separò formalmente dal diritto civile e da quello commerciale per poi confluire nell’alveo codicistico nel 1942. Dopo la fine del II conflitto mondiale, il diritto agrario, pur rimanendo ancora saldamente ancorato alle sue radici privatistiche, si sganciò dal codice civile nella c.d. età della decodificazione e di ciò sono tangibile testimonianza le diverse leggi sui contratti agrari fino alla l. 3 maggio 1982, n. 203. Il sistema delle fonti, tuttavia, è travolto e sconvolto dal passaggio dalla dimensione nazionale a quella sovranazionale con la comunitarizzazione fino alla globalizzazione. Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento costituiscono un momento determinante fino agli anni Novanta con il Trattato di Marrakech e i suoi accordi. I mobili confini del diritto agrario hanno condotto a profondi e rivoluzionari cambiamenti che hanno spostato drasticamente il campo d’indagine della disciplina verso l’agroalimentare. Questo passaggio è delicato e, per quanto possa sembrare che la disciplina abbia subìto degli stravolgimenti, tanto da aver perso la sua originaria struttura, emerge che ha mantenuto una sua identità di fondo attraverso la teoria del ciclo biologico che ha accompagnato il diritto agrario sin dagli anni Settanta. Tale criterio rimane e riemerge ancor oggi nonostante la dimensione agroalimentare sia divenuta prevalente. Ciò risulta da alcuni provvedimenti del legislatore europeo che riportano e mantengono questa materia inglobata nel ciclo vitale e per quanto i cambiamenti possano apparire rivoluzionari e «disordinanti», si finisce sempre per recuperare una sorta di filo conduttore che accompagna le tante e variegate tappe attraverso cui si è evoluta una disciplina sempre soggetta ai progressi della scienza ai quali non può e non vuole restare insensibile. L’innovazione tecnologica, nell’agricoltura e nell’alimentazione, condiziona il diritto e lo trasforma. È così che assistiamo al passaggio dal diritto agrario al diritto agroalimentare, a un nuovo meccanismo delle fonti che diventa necessariamente multilivello ma la natura e la vita in tutte le forme (umana, animale e vegetale) rimangono il criterio guida al quale ancorarsi in questo continuo e incessante dibattersi tra tradizione e innovazione.
The Author attempts a reconstruction of agricultural law from its origins, when the discipline formally separated from civil and commercial law and then merged into the Code in 1942. After the end of the Second World War, agricultural law, although still remaining firmly anchored to its private roots, it disengaged itself from the civil code in the age of decoding and the various laws on agricultural contracts are tangible evidence of this up to the law of 3 May 1982, No. 203. The system of sources, however, is overwhelmed and upset by the transition from the national to the supranational dimension with communitarization up to globalization. The sixties and seventies of the twentieth century constitute a decisive moment until the nineties with the Treaty of Marrakech and its agreements. The mobile borders of agricultural law have led to profound and revolutionary changes that have drastically shifted the field of investigation of the discipline towards the agri-food sector. This passage is delicate and, although it may seem that the discipline has undergone upheavals, so much so that it has lost its original structure, it emerges that it has maintained its basic identity through the theory of the biological cycle which has accompanied agricultural law since the seventies. This criterion remains and still re-emerges today despite the fact that the agri-food dimension has become prevalent. This results from some provisions of the European legislator which bring back and keep this matter incorporated in the life cycle and however revolutionary and «disorderly» the changes may appear, we always end up recovering a sort of common thread that accompanies the many and varied stages through which a discipline has evolved which is always subject to the progress of science to which it cannot and does not want to remain insensitive. Technological innovation, in agriculture and food, conditions the law and transforms it. This is how we witness the transition from agricultural law to agri-food law, to a new mechanism of sources which necessarily becomes multilevel but nature and life in all forms (human, animal and vegetable) remain the guiding criterion to which to anchor in this continuous and incessant debate between tradition and innovation.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
NICOLETTA FERRUCCI
Osservazioni a margine di una pronuncia giurisprudenziale in materia di taglio di un albero in area urbana [approfondisci]
Traendo spunto da una recente pronuncia del giudice amministrativo, il lavoro pone a confronto il modus operandi adottato dalle amministrazioni comunali in materia di forestazione urbana, con l’evoluzione della ricerca scientifica, con il trend delle indicazioni di hard e soft law sul ruolo strategico e imprescindibile che la forestazione urbana riveste tra le Nature Based Solutions, e con una nuova consapevolezza collettiva del bisogno umano fondamentale di connessione con la natura urbana.
Drawing on a recent decision of the Administrative Court, the work compares the modus operandi adopted by the municipalities in the field of urban forestry with the evolution of scientific research, with the trend of hard and soft law indications on the strategic and essential role that urban forestation plays among Nature Based Solutions, and with a new collective awareness of the fundamental human need for connection with the urban nature.
Indice fascicolo 3 - 2022
NICOLETTA FERRUCCI
La trama giuridica della sostenibilità nel paradigma del bosco [approfondisci]
È possibile delineare i contorni di una sostenibilità paesaggistica accanto a quella ambientale sullo sfondo della moderna dimensione della sostenibilità? Il Diritto forestale italiano vigente mirato ad armonizzare le funzioni ambientali, economiche, sociali e paesaggistiche del bosco può rappresentare uno stimolante paradigma utile ad una riflessione in questa direzione.
Is it possible to outline a landscape sustainability next to an environmental sustinability on the background of the current aspect of sustainability? The current Italian Forestry Law aiming at balancing the ecological, environmental, economic and cultural values of the wood, may represents an emblematic and challenging paradigm for a reflection on this matter.
STEFANO FIORE
La tutela penale della concorrenza nel settore agroalimentare [approfondisci]
L’assenza di norme incriminatrici, generali o settoriali, della concorrenza sleale non è il solo indice della difficoltà di costruire la concorrenza come oggetto della tutela penale. La collocazione della tutela in ambito civilistico (art. 2598 c.c.) segnala infatti la necessità di utilizzare in questo settore strumenti più flessibili e adattabili di quanto il diritto penale consentirebbe. Dentro e fuori il codice penale esistono tuttavia numerose fattispecie incriminatrici che possono svolgere una funzione di tutela almeno indiretta dell’interesse ad una leale competizione sul mercato. Un ruolo centrale nell’analisi va ovviamente assegnato all’art. 513 bis c.p. (Illecita concorrenza con minaccia o violenza), la cui contrastata evoluzione giurisprudenziale appare indicativa della difficoltà del diritto penale a rapportarsi con la tutela della concorrenza. Alcune recenti novità legislative in materia di pratiche commerciali scorrette consentono infine una interessante verifica sul piano sistematico del ruolo del diritto penale in questo specifico ambito di tutela.
The absence of general or sectoral incriminating rules of unfair competition is not the only indication of the difficulty in building competition as an object of criminal protection. The placement of protection in the civil field (Art. 2598 of Civil Code) signals the need to use more flexible and adaptable instruments in this sector than criminal law would allow. However, within and outside the Penal Code there are numerous incriminating cases that can perform a function of at least indirect protection of the interest in fair competition on the market. A central role in the analysis must obviously be assigned to art. 513 bis of Penal Code (Unlawful competition with threats or violence), whose contrasted jurisprudential evolution appears indicative of the difficulty of criminal law in dealing with the protection of fair competition. Finally, some recent legislative innovations regarding unfair commercial practices allow an interesting systematic verification of the role of criminal law in this specific area of protection.
MARCO GJOMARKAJ
Alcuni spunti di riflessione sui recenti interventi normativi in materia di benessere e tutela degli animali [approfondisci]
Il presente saggio, alla luce dell’evoluzione del quadro normativo (internazionale, unionale e nazionale) a tutela del benessere degli animali – in grado di convogliare, oggi, nel medesimo intervento, componenti biocentriche e componenti antropocentriche – si occupa di analizzare l’impatto e le ricadute sull’ordinamento nazionale dell’emanazione della legge di revisione costituzionale n. 1/2022. Questa norma, oltre a modificare l’originario assetto dei valori fondamentali costituzionalmente garantiti, tra i quali, oggi, figurano anche la protezione dell’ambiente, dell’ecosistema, della biodiversità, del benessere degli animali e l’attenzione verso le generazioni future, introduce un’esplicita riserva di legge statale quanto ai modi e le forme di tutela degli animali all’art. 9 Cost., di cui verranno indagate la ratio e gli effetti.
This paper, on the basis of the evolution of the regulatory framework (international, Union and national) for the protection of animal welfare – able to convey, today, in the same intervention, biocentric components and anthropocentric components – deals with analyzing the impact and the repercussions on the national legal system of the issue of the constitutional revision Law n. 1/2022. This rule, in addition to modifying the original structure of the constitutionally guaranteed fundamental values, which today also includes the protection of the environment, ecosystem, biodiversity, animal welfare and attention to future generations, introduces an explicit reservation of state law as regards the ways and forms of animal protection to Article 9 of the Constitution, the rationale and effects of which will be investigated.
LUCA LEONE
Soft normativity for food sustainability: an EU Code of Conduct for businesses between collective responsibility and greenwashing [approfondisci]
Gli ultimi due decenni hanno conosciuto il proliferare, nell’ambito della governance alimentare europea, di strumenti di normatività informale volti a veicolare valori pubblici attraverso modalità non giuridicamente vincolanti. Il Codice di condotta adottato nel 2021 dalla Commissione europea come parte integrante della strategia Farm to Fork rappresenta il più recente esempio di questo trend normativo. Lo strumento, pur utile a rafforzare il ruolo svolto dal settore privato nella transizione verso un sistema alimentare sostenibile, desta non poche perplessità nel suo proporsi come agile forma di diritto. La convergenza di principi etici e giuridici indirizzata a promuovere pratiche commerciali responsabili nella filiera alimentare dell’Unione europea solleva, invero, problemi di legittimità e responsabilità collettiva nella mediazione tra valori non negoziabili e strategie di marketing. Il presente contributo illustra i meriti e le criticità del Codice di condotta europeo, e discute il ruolo normativo ad esso assegnato nell’ambito dell’approccio unionale alla sostenibilità alimentare. L’analisi evidenzia come la regolazione soft del Codice rischi di essere retoricamente legittimata in nome della sua presunta cifra democratica, pur mirando, di fatto, a sostenere e a consolidare primariamente il mercato.
In the last two decades, a plethora of instruments conveying informal normativity strongly entered the EU legislative process to define public values softly enforced for food policy purposes. The Code of Conduct for food business adopted in 2021 as an integral part of the ‘Farm to Fork’ strategy has been the last piece of this normative trend. It relies on some general principles to provide a basis for ethical-and evidence-based commitments aimed at achieving a sustainable food system, while guiding market actors in the pursuit of enhanced private-sector accountability. The convergence of ethical and legal principles raises, however, quarrels of legitimacy and responsibility in its mediating between non-negotiable values and marketing strategies. This contribution highlights the merits and pitfalls of the EU Code’s structure and discusses the normative role assigned to it within the EU approach to sustainability dynamics. The analysis posits that a risk remains for the EU Code to being rhetorically legitimized in the name of its purported democratic nature, while primarily pointing to support and strengthen EU food marketplace.
STEFANO MASINI E ALDO NATALINI
Dall’abrogazione (tentata) al meccanismo estintivo (attuato): storia (infelice) delle (redivive) contravvenzioni alimentari (o di quel che resta…) [approfondisci]
Il sistema di estinzione delle contravvenzioni alimentari introdotto dall’art. 70 del decreto legislativo n. 150/2022 (meglio noto come riforma «Cartabia») pone dei grossi dubbi sulla applicazione della speciale causa estintiva e sulla scelta politico-criminale compiuta dal legislatore in questo delicato settore. La principale questione interpretativa riguarda l’impossibilità (materiale o giuridica) di impartire prescrizioni rispetto a reati di danno o di pericolo concreto e attuale di danno per la sicurezza alimentare e la filiera agroalimentare, con particolare riguardo alla salute dei consumatori. Lo scritto, dopo aver ripercorso l’itinerario storico-legislativo che ha condotto all’odierna riforma legislativa, muove dalla casistica giurisprudenziale per dimostrare le difficoltà di applicare la procedura di regolarizzazione amministrativa in conformità alla legislazione di settore.
The extinction system for food crimes envisaged by article No. 70 of decree No. 150 of 2022 (best known as reform «Cartabia») raises serious doubts about the application of the special procedure and about the criminal political choice made by legislator in this delicate sector. The main question of interpretation concerns the impossibility (material or legal) to give prescription with reference to crimes has caused damage or actual damage or danger of damage to the food securety and to the agri-food chain with particular regard to the consumer health. The paper, after having retraced the historical-legal process which led to today’s legislative reform, moves from case law to prove the theoretical and practical difficulties to apply the procedure of administrative regularisation in accordance with sector legislation.
LUIGI RUSSO
Il (mutevole) rapporto tra le esigenze di sicurezza alimentare e la politica agricola comune [approfondisci]
Il lavoro esamina la disciplina della PAC come attuata dalle origini sino a quella del prossimo futuro (ossia quella di cui ai regolamenti destinati ad entrare in vigore per il periodo 2023-2027) per verificare quale è stato, nel corso dei sessant’anni di sua attuazione, il rapporto tra essa e l’esigenza di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, conformemente a quanto previsto dall’art. 39, par. 1, lett. d), TFUE. Ed infatti, da qualche tempo la tematica della sicurezza alimentare sembra essere tornata al centro dell’attenzione in ambito politico ed economico, a causa delle difficoltà di approvvigionamento alimentare causate dal diffondersi del COVID-19, da eventi climatici avversi e, da ultimo, dal conflitto in ucraina, che vede coinvolti due Stati tra i più grandi produttori mondiali di grano, di mais e di oli vegetali. In una prima fase, il quadro normativo della PAC incentivante ha costituito l’humus ideale per ottenere un formidabile incremento delle produzioni e della produttività nel settore primario, in ciò aiutato anche dagli sviluppi tecnologici e dalla modernizzazione del settore. Con la prima, vera riforma della PAC del 2003 si è, invece, abbandonato, quasi totalmente, il previgente sistema di aiuti accoppiati alla produzione per sostituirlo con l’erogazione di aiuti disaccoppiati, e dunque erogati ai beneficiari indipendentemente dalle quantità ottenute e, prima ancora, indipendentemente dallo svolgimento di una attività produttiva agricola. Il passaggio dai sostegni accoppiati alla produzione ad aiuti disaccoppiati ha comportato, tra l’altro, una assai minore attenzione agli aspetti quantitativi. L’assetto degli aiuti erogati nell’ambito della PAC non è mutato, nella sostanza, con i regolamenti operanti per il periodo 2014-2022 dai quali, anzi, emerge con evidenza una maggior attenzione sulla necessità di ridurre l’impatto ambientale dell’attività produttiva agricola, tanto che tra gli obiettivi delineati dal reg. UE n. 1305/2013 per le misure di sviluppo rurale non viene più neppure menzionata la food security. Con la PAC del 2023-2027 la sicurezza alimentare ricompare tra gli obiettivi espressi dell’azione dell’UE nel settore ma, a ben vedere, tale enunciazione sembra più una affermazione di principio che un obiettivo concretamente ed efficacemente perseguito, posto che, ancora una volta, il legislatore unionale sembra privilegiare i profili di pur necessaria sostenibilità ambientale dell’attività agricola, a scapito di quelli concernenti la sostenibilità economica delle imprese del settore e di quelli legati alla food security.
The paper examines the discipline of the CAP as implemented from its origins up to that of the near future (i.e., that referred to in the regulations set to come into force for the period 2023-2027) in order to ascertain what has been, over the sixty years of its implementation, the relationship between it and the need to ensure the security of food supplies, in accordance with the provisions of Article 39 (1) (d) TFEU. And in fact, for some time now, the issue of food security seems to have returned to the center of attention in the political and economic spheres, due to food supply difficulties caused by the spread of COVID-19, adverse climatic events and, most recently, the conflict in Ukraine involving two of the world’s largest wheat, corn and vegetable oil producing states. In the first phase, the incentive CAP regulatory framework provided the ideal humus for achieving a formidable increase in production and productivity in the primary sector, in this helped also by technological developments and modernization of the sector. With the first, real reform of the CAP in 2003, however, the former system of production-coupled supports was abandoned, almost totally, and replaced by the provision of decoupled supports, and thus disbursed to beneficiaries regardless of the quantities obtained and, before that, regardless of the performance of an agricultural production activity. The shift from production-coupled supports to decoupled aids has meant, among other things, much less attention to quantitative aspects. The structure of aid provided under the CAP has not changed in substance with the regulations operating for the 2014-2022 period from which, on the contrary, a greater focus on the need to reduce the environmental impact of agricultural production activity is evident, so much so that among the objectives outlined in EU Reg. No. 1305/2013 for rural development measures, food security is no longer even mentioned. With the CAP of 2023-2027, food security reappears among the expressed objectives of EU action in the sector but, on closer inspection, this statement seems more a statement of principle than an objective that is concretely and effectively pursued, since, once again, the EU legislator seems to privilege the profiles of the albeit necessary environmental sustainability of agricultural activity, to the detriment of those concerning the economic sustainability of businesses in the sector and those related to food security.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
SONIA CARMIGNANI
Società semplice e agrarietà tra eteroamministrazione e composizione sociale [approfondisci]
La disciplina della società in agricoltura è affrontata con specifico riguardo alla società agricola semplice alla luce delle relazioni tra disposizioni della legge speciale, riforma del diritto societario e interpretazioni giurisprudenziali. L’attenzione è rivolta in particolare al tema della amministrazione della società e della composizione della società agricola semplice.
The company law in agriculture is addressed with specific regard to the agricultural partnership in the light of the relationships between the provisions of the special law, reform of company law and jurisprudential interpretations. Particular attention is paid to the issue of the administration and composition of the agricultural partnership.
ALBERTO GERMANÒ
Imprese esercenti attività agricole connesse e aiuti di Stato [approfondisci]
La sentenza ribadisce che sono aiuti di Stato vietati dall’art. 107 del TFUE i vantaggi che sono concessi con risorse pubbliche; che danno una posizione di vantaggio a taluni imprenditori o per talune produzioni; che incidono sul mercato comunitario. Conferma che il termine prescrizionale decennale disposto dall’art. 17, reg. n. 2015/1589 è interrotto dalla richiesta di informazioni della Commissione allo Stato concedente e che in mancanza di rassicurazioni precise, incondizionate e concordanti non può essere invocato il legittimo affidamento sull’ammissibilità degli aiuti che non vengono immediatamente contestati.
The ruling confirms that the following are State aids prohibited under Article 107 TFEU: benefits which are granted through public resources; benefits favouring certain businesses or the manufacture of certain goods; and benefits affecting the EU market. It also confirms that the ten-year statute of limitations provided for by Article 17, Reg. 2015/1589 is suspended by the Commission’s request for information from the granting State and that lacking clear, unconditional and consistent evidence, legitimate expectations on the admissibility of aid which is not immediately challenged cannot be claimed.
TESTIMONIANZE
LEONARDO PASTORINO
La missione del diritto agrario e le sfide dell’umanità
Indice fascicolo 2 - 2022
FABRIZIO DI MARZIO E STEFANO MASINI
In ricordo di Paolo Grossi
MARIA AMBROSIO
Il recepimento della direttiva Insolvency: verso nuove forme di prevenzione ed assistenza delle imprese agricole in crisi [approfondisci]
La genesi e l’evoluzione normativa del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) volto da ultimo al recepimento della direttiva Insolvency (n. 2019/1023) sollevano questioni relative a svariati profili, tra i quali la peculiarità del sistema italiano, che mantiene ancora una differenza disciplinare all’interno del diritto della crisi tra impresa commerciale e impresa agricola. Nel CCII, per il quale parrebbe prossimo il completamento dell’entrata in vigore in sostituzione della legge fallimentare, trova ampio spazio il tema del recupero e del salvataggio delle imprese grazie a un sistema di assetti organizzativi con conseguente allerta tempestiva, che risulta non agevole per le micro e piccole imprese agricole. Spunti di riflessione al riguardo provengono dal consolidato sistema di Early Warning attuato in Danimarca. Nonostante siano state recepite numerose indicazioni provenienti dal legislatore europeo, permangono per il settore agroindustriale criticità e lacune.
The genesis and the normative evolution of the Italian Insolvency Code aimed at transposing Directive (UE) 2019/1023 raise new issues, such as the disciplinary differences between commercial and agricultural enterprise. The Italian Insolvency Law contains early warning procedures for identifying and remediating early-stage crises which may play a very significant role for micro and small agricultural enterprises. The consolidated experience of Early Warning Denmark may give useful suggestions for the Italian system. Although many procedures and tools suggested by the European legislators have been adopted, the measures regarding the agroindustrial sector still present problems and gaps.
WANDA D’AVANZO
Smart Farming. La quarta rivoluzione industriale e la digitalizzazione del settore agricolo [approfondisci]
Le tecnologie intelligenti sono in grado di supportare l’automazione delle linee di produzione, il controllo qualità dei prodotti, il funzionamento delle macchine e dei robot che le gestiscono, favorendo una programmazione dettagliata e una gestione ottimizzata di ogni fase del ciclo produttivo. Grazie all’interconnessione di apparecchiature tecnologiche e alla condivisione di informazioni, in tempo reale, queste applicazioni sono in grado di raccogliere dati sulla soddisfazione del prodotto e sul suo utilizzo da parte del consumatore finale. E queste funzioni rappresentano una risorsa fondamentale per le aziende che possono finalizzare le proprie prestazioni a soddisfare le aspettative del target di utenti di riferimento, aumentando la competitività. Tra i settori che potrebbero beneficiare maggiormente di questa rivoluzione digitale, il settore agroalimentare rappresenta un esempio molto importante, a fronte dei profondi processi di cambiamento che lo hanno interessato negli ultimi anni. L’introduzione dell’Internet delle cose nel mondo agricolo, che diventa Internet of Farming, potrebbe supportare i processi produttivi in vari modi, sfruttando le potenzialità dell’Internet delle cose e dell’analisi dei big data per raggiungere un migliore livello di sfruttamento delle risorse naturali e con minor impatto ambientale.
Smart technologies are able to support the automation of production lines, product quality control, the operation of the machines and robots that manage them, favoring detailed programming and optimized management of each phase of the production cycle. Thanks to the interconnection of technological equipment and the sharing of information, in real time, these applications are able to collect data on the satisfaction of the product and its use by the end consumer. And these functions represent a fundamental resource for companies that can finalize their performances to satisfy the expectations of the target users of reference, increasing competitiveness. Among the sectors that could benefit most from this digital revolution, the agri-food sector represents a very important example, in the face of the deep processes of change that have affected it in recent years. The introduction of the Internet of Things in the agricultural world, that become Internet of Farming, could support production processes in various ways, exploiting the potential of the Internet of Things and big data analysis to achieve a better level of exploitation of natural resources and with less environmental impact.
MARISARIA MAUGERI
Presunzione di dipendenza e applicazione della disciplina sull’abuso di dipendenza economica nella filiera agroalimentare [approfondisci]
Nel lavoro ci si interroga sulla possibilità o meno di applicare, dopo l’emanazione del d.lgs. n. 198/2021, la disciplina sull’abuso di dipendenza economica, contenuta nell’art. 9 della legge n. 192/1998, all’interno della filiera agricola e alimentare. L’autrice ritiene che, nonostante alcuni indici contenuti nel d.lgs. n. 198/2021 inducano a escludere ciò, si debba ritenere che l’art. 9 continui a essere applicabile. L’autrice ritiene, altresì, che nella filiera agricola e alimentare, possa operare la presunzione di dipendenza prevista dal comma 3 bis dell’art. 9 della legge n. 192/1998.
The paper questions the possibility of applying, after the issue of Legislative Decree no. 198/2021, the discipline on the abuse of economic dependence, provided for by art. 9 of Law no. 192/1998, in the agricultural and food supply chain. The author believes that, despite some indexes contained in Legislative Decree no. 198/2021 lead to exclude this, it must be considered that art. 9 continues to apply. The author also believes that in the agricultural and food supply chain, the legal presumption of dependence, provided for by paragraph 3 bis of art. 9 of the Law no. 192/1998, is applicable.
ANTONIO PAOLO SEMINARA
La disciplina delle piattaforme digitali di ristorazione: profili di tutela tra corretta informazione e privacy [approfondisci]
L’articolo indaga gli istituti e le problematiche giuridiche riguardanti il fenomeno delle piattaforme digitali di ristorazione, proponendo un’analisi di tutte le discipline implicate, sia riguardo ai rapporti P2B, sia ai rapporti B2C, con un focus particolare sulla tutela della scelta alimentare e sulla protezione dei dati personali immessi dagli utenti. Mentre il rapporto P2B coinvolge la normativa di cui al reg. UE n. 1150/2019, a cui si aggiunge la precedente dir. n. 2000/31/CE sul commercio elettronico, per il rapporto B2C l’attenzione è volta alla disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette di cui alla dir. n. 2005/29/CE e, in particolare, al reg. UE n. 1169/2011 sulle informazioni alimentari. Sul versante della privacy, viene in rilievo il GDPR (reg. UE n. 679/2016) che ha introdotto importanti novità sulla protezione dei dati personali nell’ambiente digitale, con una particolare sensibilità verso l’attività di profilazione realizzata dai cybermediary, diffusa anche nelle piattaforme digitali del contesto alimentare.
The article investigates the legal issues concerning a digital platform for restaurants, proposing an analysis of all the disciplines involved, both regarding P2B and B2C relationships, with a focus on the protection of food choice and of personal data entered by users. While the P2B report involves the legislation under the Reg. EU no. 1150/2019, to which is added the previous Dir. no. 2000/31/EC on electronic commerce; for the B2C relationship, attention is paid to the regulation on unfair commercial practices referred to Dir. no. 2005/29/EC and, specifically, to Reg. EU no. 1169/2011 on food information. As regards privacy, the GDPR (Reg. EU no. 679/2016) and the protection of personal data in the digital environment are analyzed, with a focus on the profiling activity carried out by cybermediaries, which is also widespread among food-based digital platforms.
GIUSEPPE SPOTO
Le interferenze di competenze tra l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato [approfondisci]
Il saggio esamina l’attuazione della direttiva europea sulle pratiche commerciali scorrette nella filiera agroalimentare con particolare riferimento alla funzione dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). In Italia, la funzione di «autorità di contrasto» ed il compito di sanzionare le pratiche commerciali scorrette nella filiera agroalimentare sono state affidate all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari presso il Ministero dell’agricoltura, ma il legislatore non ha formalmente escluso la competenza dell’Autorità antitrust in materia. Per evitare il problema di interferenze di competenze tra autorità, sarebbe stato preferibile se il legislatore avesse adottato una regola più chiara, ma ogni problema di interpretazione può essere superato, adattando i princìpi della giurisprudenza amministrativa in tema di riparto di competenze tra le autorità indipendenti e ricordando gli obiettivi fissati dalle normative. Secondo il ragionamento svolto, non esiste antagonismo e contrapposizione tra le autorità che sono chiamate a cooperare reciprocamente in funzione degli interessi da proteggere. La tutela del consumatore rimane sotto la protezione dell’Autorità antitrust, mentre la repressione delle pratiche commerciali scorrette tra imprese della filiera agroalimentare è affidata all’ICQRF.
The essay examines the implementation of the European Directive on unfair trading practices in business-to-business relationships in the agricultural and food supply chain with particular reference to the function of the Central Inspectorate for the protection of quality and fraud repression of agri-food products (ICQRF). In Italy, the function of enforcement authority and the task of sanctioning unfair trading practices in business-to-business relationships in the agricultural and food supply chain have been entrusted to the ICQRF of the Ministry of Agriculture, but the legislator has not formally excluded the competence of the Antitrust Authority. In order to avoid the problem of interference between authorities, it would have been preferable if the legislator had adopted a clearer rule, but any problem of interpretation can be overcome by adapting the principles of administrative jurisprudence on the allocation of competences between independent authorities and by recalling the objectives set by the regulations. There is no antagonism or opposition between the authorities, which are called upon to cooperate with each other according to the interests to be protected. According to what is written, consumer protection remains under the control of the Antitrust Authority, while the repression of unfair trading practices in business-to-business relationships in the agricultural and food supply chain is entrusted to the ICQRF.
MONICA TORTORELLI
Simbolismo repressivo e strategie premiali nella riforma del reato di incendio boschivo [approfondisci]
La novella legislativa di cui al d.l. 8 settembre 2021, successivamente convertito in legge n. 155 dell’8 novembre 2021, ha rinnovato l’approccio generale in materia di incendi boschivi, intervenendovi oltre che con un rafforzamento delle misure di prevenzione e lotta attiva già previste dalla legge quadro n. 353 del 2000, attraverso una modifica della fattispecie penale ex art. 423 bis c.p. L’obiettivo perseguito dal legislatore è stato quello di introdurre correttivi «emergenziali» volti a contrastare, nella maniera più efficace possibile, la recrudescenza e la gravità dei fenomeni incendiari che hanno flagellato, anche nell’estate passata, la nostra penisola. La riforma, più in particolare, ha modificato la fattispecie delittuosa dell’incendio boschivo introducendo importanti novità nella disciplina del regime circostanziale, in tema di pene accessorie, ma anche dal punto di vista delle misure premiali e più in generale della «non punibilità». Il presente lavoro analizza i contenuti del recente intervento legislativo, valorizzandone i punti di forza, ma evidenziandone al tempo stesso distonie ed aspetti critici.
The legislative reform referred to in the decree-law of 8 September 2021, subsequently converted into law no. 155 of 8 November 2021, renewed the general approach to forest fires, intervening in it as well as strengthening the prevention and active control measures already provided for by framework law no. 353 of 2000, through a modification of the criminal offense pursuant to art. 423 bis c.p. The objective pursued by the legislator was to introduce «emergency» corrective measures aimed at countering, in the most effective way possible, the resurgence and severity of the incendiary phenomena that have plagued our peninsula, even in the summer of 2021. The reform, more specifically, has modified the criminal offense of the forest fire by introducing important innovations in the circumstantial regime, in terms of ancillary penalties, but also from the point of view of reward measures and more general of «non-punishment». This work analyzes the contents of the recent legislative intervention, enhancing its strengths but at the same time highlighting its distortions and critical aspects.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
SONIA CARMIGNANI
Concordato preventivo e imprenditore agricolo [approfondisci]
Il tema affrontato riguarda da un lato l’esonero dal fallimento dell’imprenditore agricolo e, dunque, gli indici della relativa qualificazione giuridica e, dall’altro, la questione, in una prospettiva de iure condendo, della applicabilità all’imprenditore agricolo del concordato preventivo e, in particolare, del concordato prenotativo.
The topic dealt with concerns on the one hand the exemption from bankruptcy of the agricultural entrepreneur and, therefore, the indices of the relative legal qualification and, on the other hand, the question, in a de iure condendo perspective, of the applicability to the agricultural entrepreneur of the concordat estimate and, in particular, of the booking agreement.
OSSERVATORIO REGIONALE
CLELIA LOSAVIO E AIDA GIULIA ARABIA
La promozione e la valorizzazione del turismo rurale nella legislazione regionale [approfondisci]
Il presente lavoro, dopo essersi soffermato sulla definizione e sulla genesi dell’espressione «turismo rurale», esplora gli spazi di manovra e il ruolo finora ricoperto dal legislatore regionale in tale ambito. Il turismo rurale, infatti, oltre ad essere disciplinato in leggi regionali ad hoc, analizzate nella prima parte del lavoro, trova spazi di regolamentazione anche in leggi ascrivibili ad altre materie di intervento regionale, oggetto della seconda parte dell’articolo. La molteplicità delle iniziative legislative prese in considerazione dimostra l’impegno delle Regioni nel valorizzare le proprie specificità territoriali, comprensive delle risorse ambientali, paesaggistiche, culturali e storiche di un luogo, e le potenzialità legate a un settore che, soprattutto negli ultimi anni, ha favorito la riscoperta e la fruizione di luoghi rurali, lontani dai centri urbani e dalle grandi folle.
This paper, after focusing on the definition and genesis of the expression «rural tourism», explores the manoeuvring space and the role played so far by the regional legislator in this area. In fact, rural tourism, in addition to being governed by ad hoc regional laws – analyzed in the first part of the paper – also finds regulatory spaces in laws attributable to other matters of regional intervention – examined in the second part of the article. The multiplicity of legislative initiatives taken into consideration demonstrates the commitment of the Regions in enhancing their own territorial specificities, including the environmental, landscape, cultural and historical resources of a place, and the potentialities linked to a sector that, especially in recent years, has favored the rediscovery and use of rural places, far from urban centers and large crowds.