Weekly Economic Monitor
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31 Ottobre 2025
Il punto
Nell’area euro, la riunione della BCE ha offerto pochi spunti: i toni usati confermano che una riduzione dei tassi a dicembre è poco probabile; non si può, però, ancora escludere del tutto un ultimo taglio nel 2026, ma al momento l’asticella per vedere un’ulteriore mossa espansiva sembra essere posta piuttosto in alto.
Nel frattempo, il PIL nell’Eurozona ha superato le attese, con una marginale riaccelerazione a 0,2% t/t (grazie alla sorpresa positiva dalla Francia, mentre Germania e Italia hanno visto una stagnazione), e le indagini di fiducia di ottobre segnalano qualche rischio al rialzo sulla crescita tra fine 2025 e inizio 2026; l’inflazione si conferma poco variata e vicina al 2%.
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha tagliato ancora i tassi di 25pb come atteso, ma sono emerse divisioni all’interno del FOMC, con un numero crescente di membri che spingerebbe per una pausa nel ciclo espansivo; riteniamo che resti probabile una nuova riduzione dei tassi a dicembre, ma siamo meno dovish del mercato riguardo ai tagli attesi nel 2026.
Nel frattempo, prosegue lo shutdown ma si allentano le tensioni commerciali, in particolare verso la Cina.
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