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Weekly Economic Monitor

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29 Luglio 2022


Il punto

Stati Uniti – Inflazione ostinatamente elevata, crescita in frenata: sempre più difficile per la Fed mantenere la rotta.
Il FOMC ha alzato i tassi di 75pb, di nuovo, ma ha sospeso la guidancerelativamente chiara” delle ultime riunioni, segnalando la crescente dipendenza della politica monetaria dai dati.
Le difficoltà per la Fed sono riassunte dai dati del PIL del 2° trimestre: ampie sorprese verso il basso dalla domanda finale domestica privata e prezzi in aumento a ritmi intollerabili.
L’andamento del mercato del lavoro e le variazioni mensili dei prezzi saranno la chiave per il ritmo dei rialzi dei tassi.

I market mover della settimana

Nell’area euro i dati di produzione industriale di giugno dovrebbero registrare una contrazione in Germania e Italia (i Paesi più colpiti dalla crisi del gas), mentre si potrebbe vedere un parziale recupero, dopo la debolezza degli ultimi mesi, in Francia.
La prima stima dei PMI di luglio in Italia dovrebbe vedere una contrazione diffusa a manifattura e servizi.
La disoccupazione dovrebbe risultare in salita a giugno sia in Italia che nel complesso dell’area euro.
Infine, nell’Eurozona verranno rilasciati dati di giugno sulle vendite al dettaglio, attese in sostanziale stagnazione, e sul PPI, che dovrebbe mostrare un’accelerazione su base congiunturale rispetto al mese precedente.
Negli Stati Uniti, in settimana, verranno pubblicati i principali dati macroeconomici di luglio.
Il rapporto sul mercato del lavoro di luglio dovrebbe confermare un modesto rallentamento della dinamica occupazionale, in parte dovuta a una domanda più moderata e in parte ancora ai persistenti freni dal lato dell’offerta. Il tasso di disoccupazione dovrebbe essere ancora stabile a 3,6%, in linea con una situazione di eccesso di domanda.
Gli indici ISM a luglio dovrebbero correggere ulteriormente, pur restando in territorio espansivo: i nuovi ordini dell’ISM manifatturiero, già sotto 50 a giugno, saranno da monitorare per valutare i crescenti rischi di recessione.
Fra i dati di giugno, la spesa in costruzioni dovrebbe essere in modesto rialzo e il deficit della bilancia commerciale dovrebbe ridursi ulteriormente.

 


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