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Weekly Economic Monitor

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24 Febbraio 2023


Il punto

Stati Uniti – Le sorprese positive dai dati di gennaio hanno messo in discussione i trend di rallentamento del 2° semestre 2022 e le previsioni di ulteriore indebolimento congiunturale a inizio 2023.
La difficoltà di destagionalizzazione dei dati a cavallo d’anno rende particolarmente incerta l’effettiva resilienza del ciclo USA.
Tuttavia, per ora il quadro per i prossimi mesi è di interruzione del sentiero di indebolimento dell’attività.
La Fed ha segnalato con i verbali della riunione di febbraio che, in un’ottica di gestione del rischio, è preferibile una restrizione eccessiva piuttosto che insufficiente.
Pertanto, rivediamo verso l’alto il punto di arrivo dei fed funds, a 5,5% a giugno e spostiamo il primo taglio previsto al 1° trimestre 2024.
Italia – Ci sono voci credibili che i dati sul deficit pubblico dell’Italia per il 2021 e il 2022 potranno essere rivisti bruscamente al rialzo, rispetto alle cifre precedentemente rese note dal governo.
Tuttavia, ciò sarà totalmente compensato da un andamento più contenuto in seguito: si tratta di una mera convenzione contabile, che non influisce sui saldi di cassa.
Piuttosto, il colpo di freno sul Superbonus restituisce al governo un maggiore controllo sui conti pubblici, che è positivo.

I market mover della settimana

Nell’area euro, il focus sarà sulle stime preliminari di inflazione di febbraio, attese in ulteriore calo nell’Eurozona, in Germania e in Italia (mentre in Francia ci aspettiamo stabilità).
Le indagini di fiducia della Commissione Europea, nonché gli indici Istat in Italia, dovrebbero confermare anche a febbraio il trend di recupero del morale di famiglie e imprese.
La disoccupazione è attesa stabile su livelli molto bassi sia in Germania e Italia, sia nel complesso dell’Eurozona.
In Francia è possibile una moderata crescita a gennaio sia per la spesa per consumi che per la produzione industriale.
Non escludiamo una possibile lieve revisione al rialzo dei dati sul PIL del 4° trimestre in Francia e Italia.
Infine, i dati sul deficit pubblico italiano nel 2021-22 dovrebbero risultare molto più alti del previsto per via di una diversa contabilizzazione dei crediti fiscali.
Negli Stati Uniti, questa settimana verranno pubblicati gli indici ISM del manifatturiero e dei servizi di febbraio.
Per il manifatturiero, i segnali dovrebbero mantenersi deboli, in linea con una flessione dell’attività, mentre nei servizi l’indagine dovrebbe indicare un rallentamento.
La fiducia dei consumatori di febbraio dovrebbe essere in modesto miglioramento.
Gli ordini di beni durevoli di gennaio sono attesi in calo, dopo il rialzo di gennaio guidato dal settore trasporti.

 


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