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Weekly Economic Monitor

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21 Febbraio 2025


Il punto

Non si arresta la roulette dei dazi minacciati dalla nuova amministrazione statunitense, che non fa marcia indietro sul fronte delle tariffe “reciproche” e annuncia ulteriori misure su specifici settori (auto, farmaceutica, semiconduttori); si registrano anche passi avanti sul fronte della deregolamentazione finanziaria e dell’estensione dei tagli fiscali.
Nel frattempo, l’economia USA fa registrare un rallentamento dei consumi, che però non sembra tale da indurre la Fed ad agire sui tassi prima di giugno.
Nell’Eurozona, la tornata di indagini di fiducia di febbraio dà segnali misti ma nel complesso coerenti con ritmi di espansione ancora assai modesti (0,1-0,2% t/t); la settimana prossima, le prime indicazioni sui prezzi al consumo di febbraio in Germania e Francia potrebbero essere compatibili con un rallentamento dell’inflazione area euro rispetto al 2,5% a/a visto a gennaio; in tale contesto, permangono ragioni per vedere tagli serrati dei tassi da parte della BCE, con obiettivo minimo al 2% sul tasso sui depositi.

 


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