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Weekly Economic Monitor

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19 Novembre 2021


Il punto

Area euro: la dinamica dei prezzi delle materie prime energetiche non influisce soltanto sull’inflazione, ma anche sulla crescita reale.
Nelle nostre simulazioni, i rialzi nelle quotazioni di petrolio e gas sottrarranno 4 decimi di punto percentuale alla crescita del PIL Eurozona nel 2022.
E l’elevata incertezza sull’andamento futuro dei prezzi energetici accresce anche l’incertezza sull’andamento del PIL.
Stati Uniti. Mercato del lavoro sotto pressione, fra dimissioni e pensionamenti.
Il mercato del lavoro americano è sotto pressione, con un eccesso di domanda che sta iniziando a imprimere spinte diffuse sui salari.
A fronte di una domanda su livelli record, l’offerta è pressoché stabile da un anno.
La dinamica della forza lavoro sarà determinante per i rischi di una possibile spirale salari-prezzi e per i tempi della politica monetaria.

 

I market mover della settimana

La settimana nell’area euro sarà incentrata sulla tornata di indagini di fiducia di novembre (saranno diffusi l’IFO tedesco, gli indici INSEE in Francia e Istat in Italia, i PMI flash per l’Eurozona e la fiducia dei consumatori della Commissione), che dovrebbero mostrare una correzione generalizzata del morale di famiglie e imprese.
I livelli delle indagini risultano coerenti con un rallentamento della crescita nella parte finale dell’anno, sulla scia della risalita dei contagi e delle tensioni lungo le filiere produttive.
La seconda lettura del PIL tedesco per il 3° trimestre dovrebbe confermare la stima preliminare.
La settimana ha molti dati ed eventi di rilievo negli Stati Uniti.
L’evento principale è la pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di novembre, che potrebbe dare informazioni sui rischi di uno spostamento verso l’alto del grafico a punti al prossimo aggiornamento di dicembre.
Sul fronte dei dati di novembre, i PMI Markit dovrebbero confermare i segnali espansivi per il manifatturiero e i servizi, accompagnati da continue pressioni verso l’alto sui prezzi, mentre la fiducia dei consumatori dovrebbe rimanere frenata dalle preoccupazioni per l’inflazione.
Per ottobre, tutti i dati dovrebbero essere moderatamente positivi, sia per il manifatturiero, con ordini di beni durevoli in rialzo, sia per l’immobiliare residenziale, con vendite di case nuove ed esistenti su un modesto trend rialzista, sia per i consumi, con dati solidi della spesa personale.
I deflatori dei consumi, totale e core, dovrebbero registrare ampi rialzi, con ulteriore accelerazione dell’inflazione su base annua.

 


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