12 Novembre
In Focus & Approfondimenti, Focus Economia (a cura di Intesa SanPaolo)
Weekly Economic Monitor
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12 Novembre 2021
Il punto
L’inflazione USA deve ancora peggiorare prima di migliorare.
Il CPI di ottobre ha deluso le aspettative di moderazione della dinamica dei prezzi in tempi brevi, con un balzo dell’inflazione core a 4,6% a/a, massimo dal 1990.
Dai dati emerge una rotazione di fattori dietro alla variazione dei prezzi, potenzialmente preoccupante per lo scenario inflazionistico dei prossimi trimestri.
La COP26 ha prodotto risultati largamente inferiori a quanto sarebbe stato necessario per avvicinarsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
La scarsa cooperazione dei grandi emittenti di gas serra, e l’incertezza sull’impegno di lungo termine degli Stati Uniti, peggiora il rapporto costi/benefici per chi sta assumendo impegni vincolanti.
I market mover della settimana
Il calendario macroeconomico dell’area euro vedrà la seconda stima del dato sul PIL Eurozona del 3° trimestre, che dovrebbe confermare la crescita di 2,2% t/t, e la prima lettura del PIL olandese, visto anch’esso in espansione (0,7% t/t) nello stesso trimestre.
Sarà diffuso anche il dato sulla disoccupazione francese nel 3° trimestre, attesa calare marginalmente.
Infine, la stima finale dell’inflazione di ottobre in Francia, Italia e nell’intera Eurozona dovrebbe confermare l’aumento registrato dalla stima flash.
La settimana ha molti discorsi dalla Fed e dati in uscita negli Stati Uniti.
Il messaggio principale dei dati dovrebbe essere di significativa riaccelerazione della crescita dei consumi dopo il rallentamento estivo.
Le prime indagini del manifatturiero dovrebbero segnalare continua espansione frenata dalle strozzature all’offerta e accompagnata da rialzi record dei prezzi di acquisto e di vendita.
La sorpresa principale dovrebbe venire dal balzo atteso per le vendite al dettaglio di ottobre grazie a una crescita diffusa a tutti i principali comparti, inclusi quelli delle auto e della ristorazione.
I cantieri e le licenze a ottobre dovrebbero aumentare grazie anche alla fine degli effetti degli uragani.
I prezzi all’import sono previsti ancora su un trend in rialzo, con rischi significativi per l’andamento dei prezzi alla produzione e al consumo.
La comunicazione della Fed dovrebbe ribadire l’impegno ad agire come appropriato in caso di pressioni sui prezzi più persistenti di quanto atteso nello scenario attuale.