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Weekly Economic Monitor

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10 Marzo 2023


Il punto

Il Consiglio Direttivo BCE appare diviso sulla corretta velocità della restrizione monetaria dopo il 16 marzo, quando i tassi ufficiali saranno alzati ancora di 50pb.
I mercati sono oggi più inclini a credere ai “falchi, che ormai puntano a tassi oltre il 4%.
L’esito dipenderà dall’intensità della trasmissione all’economia, dalle politiche fiscali e dall’andamento dei salari: comunque, sembra probabile che il punto di arrivo sarà alla fine più alto del 3,5% che avevamo ipotizzato.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, oltre all’importante riunione del Consiglio Direttivo della BCE, la settimana entrante vedrà la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale di gennaio nell’intera Eurozona (attesa in espansione) e in Italia (vista tornare a calare dopo il balzo a sorpresa di dicembre).
In calendario anche i dati sul costo del lavoro nel 4° trimestre e le stime finali di inflazione di febbraio, attese confermare il rallentamento dell’indice generale ma una intensificazione delle pressioni sulla componente “di fondo”.
Questa settimana negli Stati Uniti si concluderà la tornata di dati di febbraio rilevanti per la riunione del FOMC del 22 marzo.
Il focus sarà sul CPI di febbraio, atteso in rialzo di 0,4% m/m sia per l’indice core sia per quello headline, che dovrebbe confermare un trend ancora forte per i servizi core ex-abitazione, mantenendo elevate le preoccupazioni per il sentiero dell’inflazione.
Per quanto riguarda i dati di attività di febbraio, la previsione è di rallentamento delle vendite al dettaglio dopo il boom di gennaio, espansione moderata della produzione manifatturiera e stabilità per i cantieri residenziali.
Le prime indagini di marzo dovrebbero registrare un miglioramento per la fiducia dei consumatori e modesti rialzi per gli indici regionali del settore manifatturiero, sempre in territorio recessivo.

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