Weekly Economic Monitor
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08 Aprile 2022
Il punto
BCE: anche il resoconto della riunione di politica monetaria del 10 marzo conferma che il percorso di normalizzazione potrebbe essere accelerato. Sembra ragionevole ipotizzare che i tassi negativi siano eliminati prima di fine anno, salvo sviluppi molto negativi sul fronte energetico.
Verbali FOMC: semaforo verde per una rimozione “spedita” dello stimolo monetario da maggio, con rialzi di 50pb e riduzione rapida del bilancio.
Elezioni presidenziali francesi: stando ai sondaggi più recenti, l’esito più probabile è un secondo turno tra Emmanuel Macron (accreditato del 25-28% dei consensi) e Marine Le Pen (al 21-24%).
Il vantaggio del primo sulla seconda in un eventuale ballottaggio, che si aggirava intorno ai venti punti percentuali a metà marzo, si sarebbe considerevolmente ridotto, sino ad essere stimato oggi in pochi punti percentuali.
DEF: grazie all’andamento migliore del previsto dei tendenziali di finanza pubblica, il Governo ha potuto confermare i precedenti target sul deficit, pur prevedendo un pacchetto di ulteriori misure contro il caro-energia da 9,5 miliardi (atteso entro fine mese).
I market mover della settimana
Nell’area euro, la settimana è piuttosto povera di indicatori congiunturali.
L’indice ZEW, prima indagine relativa al mese di aprile, dovrebbe confermare i rischi al ribasso sull’economia tedesca dovuti al difficile contesto internazionale.
La produzione industriale in Italia è attesa rimbalzare a febbraio, ma il recupero dovrebbe rivelarsi effimero.
Infine, la seconda lettura dei prezzi al consumo di marzo nelle tre maggiori economie dovrebbe confermare la brusca accelerazione vista nelle stime flash.
La settimana ha molti dati importanti in uscita negli Stati Uniti.
Il focus sarà sui prezzi, con la pubblicazione di CPI, PPI e prezzi all’import di marzo, tutti attesi in forte rialzo.
In particolare, il CPI dovrebbe essere in rialzo di 1,1% m/m, con l’indice core in aumento di 0,5% m/m e indicazioni di pressioni sempre forti e diffuse.
Le vendite al dettaglio sono previste in aumento a marzo in termini nominali, ma marginalmente negative in termini reali.
La produzione industriale, sempre di marzo, dovrebbe registrare una variazione positiva nonostante una probabile correzione nel settore auto per via di una recrudescenza dei colli di bottiglia dal lato dell’offerta.
Infine, la fiducia dei consumatori ad aprile è prevista in ulteriore, moderata flessione.