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Weekly Economic Monitor

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05 Marzo 2021


Il punto

Banca Centrale Europea: l’aumento dei tassi a medio e lungo termine sulle curve euro ha generato una reazione verbale da parte del comitato esecutivo, con esplicito riferimento al possibile dispiegamento del PEPP per correggere l’indesiderata restrizione delle condizioni finanziarie. Il rialzo è parzialmente rientrato. Inoltre, non tutti i membri del consiglio direttivo sono d’accordo nel contrastare il movimento.
Alla riunione di politica monetaria dell’11 marzo il comunicato stampa e le dichiarazioni della presidente Lagarde potrebbero essere modificate per segnalare la possibilità di una temporanea accelerazione degli acquisti PEPP in caso di aumenti dei tassi non collegati a miglioramenti delle aspettative di crescita e inflazione dell’area euro.
In Italia, i dati a consuntivo su deficit e debito nel 2020 sono stati migliori del previsto, pur in netto aumento rispetto al 2019.
In prospettiva, le simulazioni sulla traiettoria del debito sottolineano la necessità di stimolare il PIL potenziale.
D’altra parte, il ruolo crescente delle Istituzioni europee tra i detentori del debito riduce i rischi legati alla volatilità dei mercati finanziari.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro saranno diffusi i dati sulla produzione industriale di gennaio per l’Eurozona, la Germania, l’Italia e la Francia: ci aspettiamo un rimbalzo dell’attività su base congiunturale, che potrebbe essere seguito da un’ulteriore crescita dell’output a febbraio.
La lettura finale del PIL Eurozona del 4° trimestre è attesa confermare la stima preliminare a -0,6% t/t.
La seconda lettura dei dati sui prezzi al consumo di febbraio dovrebbe confermare la stabilità dell’inflazione annua in Germania (+1,6% a/a).
La settimana ha pochi dati in uscita negli Stati Uniti, concentrati sull’inflazione di febbraio.
Il CPI dovrebbe accelerare, con una variazione di 0,4% m/m per l’indice headline e di 0,2% m/m per l’indice core. Anche il PPI di febbraio sarà un market mover, dopo l’ampio balzo di gennaio, che dovrebbe essere seguito da un’altra variazione solida, sulla scia delle pressioni verso l’alto delle materie prime e delle strozzature all’offerta in molti settori. Nel PPI andrà monitorato non solo l’andamento dei prezzi dei beni, ma anche quello dei servizi, dopo la netta accelerazione nel comparto della sanità visto a gennaio.

 


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