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Weekly Economic Monitor

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4 Marzo 2022


Il punto

Banca Centrale Europea – La riunione del 10 marzo doveva essere quella del cambio di passo verso la normalizzazione della politica monetaria.
L’invasione russa dell’Ucraina ha sconvolto i piani: ora il programma di riduzione dovrebbe essere accantonato, per passare a una fase di vigile osservazione degli sviluppi.
Potrebbe essere utile un cambiamento dell’APP per reagire con maggiore agilità a eventuali sviluppi negativi nei prossimi mesi.
Stati UnitiPowell si schiera a favore di un rialzo di 25pb a marzo, ma la Fed dovrà correre in primavera.
La Fed ha confermato l’arrivo della svolta della politica monetaria a marzo, nonostante lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, con una previsione esplicita da parte di Powell di un aumento dei tassi di 25pb alla prossima riunione.
Le conseguenze del conflitto russo-ucraino sull’economia americana saranno concentrate sull’inflazione e contenute sulla crescita.
Pertanto, anche se adeguiamo le nostre previsioni alle indicazioni di Powell, includendo un rialzo di 25pb a marzo, non modifichiamo lo scenario di aumento complessivo di 150pb per il 2022.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro la settimana entrante continuerà ad essere dominata dall’evoluzione del conflitto in Ucraina.
La riunione di politica monetaria della BCE dovrà rinviare il piano di accelerare la normalizzazione monetaria, e forse passare a un atteggiamento più flessibile e pronto a reagire in ogni direzione.
In termini di dati macroeconomici verranno pubblicate le prime stime sulla produzione industriale di gennaio in Germania e in Italia.
Se in Germania l’output potrebbe tornare a salire dopo il calo di fine 2021, in Italia l’attività è attesa contrarsi per il secondo mese consecutivo, penalizzata sia dal picco dell’ondata pandemica che dai rincari delle materie prime.
Alla luce dei dati nazionali già pubblicati, la crescita del PIL Eurozona nel 4° trimestre del 2021 potrebbe essere rivista al rialzo.
Negli Stati Uniti, il focus della settimana sarà sul CPI di febbraio, che dovrebbe spingere ulteriormente l’inflazione verso l’alto, con variazioni mensili attese di 0,7% m/m per l’indice headline e 0,5% m/m per quello core, e rischi verso l’alto.
Nuove sorprese su questo fronte potrebbero essere rilevanti per le decisioni del FOMC alla riunione di marzo.
Le indagini presso le piccole imprese e la Job Openings and Labor Turnover Survey dovrebbero mostrare ulteriore pressione sul mercato del lavoro e trend verso l’alto per prezzi e salari.
La fiducia dei consumatori a marzo dovrebbe restare sui minimi dal 2011 sulla scia dei timori per l’inflazione.
Il deficit della bilancia commerciale a gennaio è previsto in allargamento a -87,9 mld di dollari.

 


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