Seguci su twitter

Categorie

7 Maggio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in lieve rialzo, in parte fisiologico dopo l’ampio calo post-employment report.
Dalla Fed emerge ancora incertezza sul timing della svolta sui tassi: mentre Barkin mostra più preoccupazione per la persistenza dell’inflazione, Williams invece rivela maggiore disponibilità ad avviare i tagli.
In assenza di spunti chiave e nel fluire dei discorsi Fed, il biglietto verde dovrebbe stabilizzarsi sui livelli attuali, restando al di sopra dei minimi di venerdì.

EUR – L’euro ha aperto la settimana perlopiù stabile in area 1,07 EUR/USD, in lieve salita ieri e in lieve calo oggi, anche sulla scia stamani degli ordini tedeschi risultati peggiori del previsto, preludendo a un dato sulla produzione industriale di domani effettivamente negativo – come già ipotizzato.
In assenza di altri spunti chiave il cambio dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi in quest’area, cedendo ancora in caso di delusioni dai dati di produzione tedesca e spagnola di domattina.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana circa stabile in area 1,25 GBP/USD, in lieve salita ieri, in lieve calo oggi, similmente all’euro, in attesa di indicazioni più chiare che dovrebbero giungere dalla riunione BoE di giovedì.
Anche se i tassi sono previsti fermi, sarà importante capire se si sta iniziando a formare un consenso intorno alla possibilità di tagliare i tassi ad agosto.
Alla luce dei dati, ancora contrastanti, è possibile che la BoE non conceda indicazioni chiare, il che lascerebbe la sterlina pressoché in range.
Contro euro rimane in area 0,85 EUR/GBP, mostrandosi però leggermente cedevole, dinamica suscettibile di modificarsi se invece dovesse consolidarsi l’aspettativa che la BoE taglierà i tassi dopo la BCE.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 152 a 154 USD/JPY, penalizzato dagli elevati differenziali di tasso/rendimento tra Giappone e Stati Uniti.
Il vice-ministro delle finanze Masato Kanda ha avvertito che in caso di fluttuazioni disordinate ed eccessive dei cambi può essere necessario adottare azioni appropriate (i.e.: intervento valutario).
Oggi, in assenza di spunti che facciano salire significativamente i rendimenti a lunga USA, fintantoché il cambio non minaccia nuovamente quota 160 USD/JPY, nuovi interventi dovrebbero essere evitati, ma i rischi restano verso il basso per lo yen.