La Bussola dell’Economia Italiana
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a cura di Elisa Coletti, Giuseppe Lista, Paolo Mameli, Giorgio Ucropina e Andrea Volpi
ABSTRACT
L’evoluzione dello scenario congiunturale
Secondo le nostre stime, adottando un approccio di stima granulare che tiene conto dell’elasticità della domanda statunitense ai prezzi dei prodotti importati, l’impatto diretto di un dazio orizzontale al 10% da parte degli USA verso l’Italia potrebbe essere nel range 0,1-0,3% di PIL.
L’eventualità di misure ritorsive, l’estensione del conflitto commerciale su scala globale, il sovrapporsi di misure protezionistiche settoriali più aggressive e la maggiore incertezza associata potrebbero amplificare l’impatto finale.
Al contrario, il deprezzamento dell’euro contribuirebbe a sterilizzare in parte l’effetto dei maggiori dazi.
In Italia le vendite verso gli Stati Uniti (seconda destinazione del Made in Italy dopo la Germania) pesano per il 10,7% dell’export totale e per il 18,7% delle esportazioni extra-Eurozona, e poco più del 3% del PIL.
Per l’Italia le vendite negli USA pesano per il 2,2% del valore aggiunto generato internamente.
Tendenze del settore bancario
Tra fine 2024 e inizio 2025 si è osservata un’interruzione del calo dei prestiti al settore privato.
Questo risultato riflette il ritorno in positivo del tasso di variazione dei prestiti alle famiglie, che hanno chiuso il 2024 con un +0,2% a/a, mentre i finanziamenti alle società non-finanziarie, pur restando deboli, hanno registrato un’attenuazione del calo a -2,3%, da -3,6% del mese precedente.
Complessivamente, i prestiti a famiglie e imprese hanno riportato una flessione del -1,0% a dicembre e dovrebbero aver registrato un calo di analoga entità a gennaio 2025, secondo i dati preliminari ABI, dopo il -1,8% di novembre.
L’andamento dell’aggregato dei prestiti alle famiglie continua a essere determinato dai finanziamenti per l’acquisto della casa, che hanno mostrato una graduale ripresa.
Il trend è stato sostenuto dalla forte accelerazione delle nuove erogazioni di mutui che hanno chiuso l’anno in crescita del 40% a/a dopo il +30% di novembre.
Per i depositi bancari i dati ufficiali di fine 2024 hanno riportato una crescita dell’1,9% a/a, in continuità con la ripresa evidenziata da giugno e confermata a inizio 2025 secondo le stime ABI.
E’ proseguito l’aumento più moderato delle obbligazioni bancarie, del +7,2% nell’ultimo bimestre del 2024, seguito da +6,0% a gennaio 2025 secondo le stime ABI.
Di conseguenza, dicembre è stato il dodicesimo mese di crescita continua della raccolta da clientela, pari a +2,7%, un ritmo confermato a inizio 2025 con il +2,6% stimato su dati preliminari (fonte: ABI).
Indice dei contenuti
• La roulette dei dazi USA, quale effetto sull’Italia? (p. 2 )
• Sintesi della previsione macroeconomica (p. 6 )
• Produzione industriale in ampio calo a fine 2024 (p. 7 )
• Le prospettive per il settore manifatturiero restano assai deboli (p. 8 )
• Torna a calare la produzione nelle costruzioni (p. 9 )
• Terziario: dopo la frenata a sorpresa di fine 2024, atteso un rimbalzo a inizio 2025 (p. 10 )
• Vendite al dettaglio e fiducia dei consumatori in moderato recupero (p. 11 )
• Disoccupazione ancora vicina ai minimi dagli anni ’80 (p. 12 )
• In aumento i rischi sull’export (p. 13 )
• Sorprende al rialzo l’inflazione a gennaio (p. 14 )
• Si ferma il calo dei prestiti al settore privato, accelerano le erogazioni di mutui (p. 15 )
• Prosegue la crescita dei depositi, al ritmo di circa il 2% (p. 17 )