Seguci su twitter

Categorie

Powell: La Fed ha un solo obiettivo, piegare l’inflazione

LEGGI il documento completo

a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

Il titolo del discorso di Powell a Jackson Hole e la sua brevità segnalano da soli il focus e l’incisività del messaggio della Fed: “Monetary Policy and Price Stability”.
L’obiettivo (centrato) di Powell è chiarire le intenzioni e le priorità del Comitato.
– “Il focus principale del FOMC ora è riportare l’inflazione verso il basso al nostro obiettivo del 2%.
La stabilità dei prezzi è la responsabilità della Federal Reserve e rappresenta il fondamento della nostra economia
”.
Essenziale notare qui che non si fa cenno al mandato duale della Fed che include la massima occupazione.
Oggi il FOMC ha un solo obiettivo, la stabilità dei prezzi, senza la quale “non potremo raggiungere un periodo duraturo di condizioni forti per il mercato del lavoro”.
– “Ripristinare la stabilità dei prezzi prenderà del tempo e richiederà che usiamo i nostri strumenti in modo vigoroso per portare domanda e offerta più in equilibrio”.
In particolare, Powell ha detto che per ridurre l’inflazione sarà necessario “un periodo prolungato di crescita sotto il trend” e inoltre “molto probabilmente ci sarà un indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro”: “questi sono gli gradevoli costi della riduzione dell’inflazione”.
Il messaggio è che la Fed è preparata a fare indebolire significativamente la crescita e a generare un rialzo del tasso di disoccupazione.
L’economia sta già rallentando dai ritmi elevati del 2021 ma, secondo Powell, “continua a mostrare un forte abbrivio sottostante” e “il mercato del lavoro è particolarmente forte, ma è chiaramente in una situazione di squilibrio”.
Il discorso di Powell avviene poco dopo la pubblicazione del deflatore di luglio, che ha sorpreso verso il basso con un rallentamento della dinamica dell’indice core a 0,1% m/m.
Powell ne ha approfittato per affermare che “anche se i dati più bassi dell’inflazione di luglio sono benvenuti, il miglioramento di un singolo mese è molto meno di quello che il Comitato dovrà vedere per essere fiducioso che l’inflazione stia scendendo”.
Il messaggio è che non bisogna focalizzarsi su un singolo dato perdendo di vista il quadro e la Fed procederà con ampi rialzi anche dopo l’inflazione di luglio.
-Il Comitato sta spostando la stance di politica monetaria in territorio restrittivo.
Oggi i fed funds sono a 2,25-2,5%, cioè il livello neutrale di lungo termine.
Powell afferma che il punto di arrivo dei tassi sarà ben oltre il livello neutrale di più lungo termine, che non sarà il punto né per fermarsi né per fare una pausa.
-La decisione a settembre dipenderà dai dati e dall’evoluzione dello scenario, non c’è indicazione precisa sull’entità del prossimo rialzo, come atteso.
Powell ha aggiunto che quando la politica monetaria sarà più restrittiva, probabilmente sarà appropriato rallentare il ritmo dei rialzi.
Questa non è un’affermazione dovish, piuttosto un’ovvietà.
Il FOMC agisce basandosi sull’esperienza passata raccolta nei periodi di inflazione elevata e volatile, che ha generato tre lezioni.
* La stabilità dei prezzi è una responsabilità “incondizionata” della banca centrale, anche se nel caso attuale il rialzo dell’inflazione è dovuto non solo al lato della domanda ma anche a quello dell’offerta, su cui la Fed non può agire direttamente.
* Le aspettative sono cruciali dato che “l’inflazione si alimenta in parte da sola; oggi le aspettative appaiono ben ancorate, ma questo non è un motivo per essere compiacenti.
In particolare, più a lungo l’inflazione resta elevata e maggiore è il rischio che l’aspettativa di inflazione elevata si radichi.
* Pertanto, la Fed deve continuare a combattere l’inflazione fino a quando “il lavoro non sarà concluso.
Powell ha sottolineato che la disinflazione dell’era Volcker ha avuto successo grazie a un periodo prolungato di politica monetaria molto restrittiva, dopo molti tentativi falliti nei 15 anni precedenti.
Il nostro obiettivo è evitare quell’esito agendo oggi con determinazione”.
Il messaggio della Fed è che non bisogna aspettarsi una pausa, e tanto meno una svolta, in tempi brevi.
La conclusione è chiara: la domanda deve essere riportata più in linea con l’offerta e la Fed proseguirà nel suo lavoro “fino a quando non sarà concluso”, senza se né ma.
In questo caso il messaggio è: non andate contro la banca centrale.
Manteniamo la nostra previsione di rialzi almeno fino a 4-4,25% a inizio 2023, seguiti da un periodo di stabilità di diversi trimestri, fino a fine anno, quando potrà iniziare la svolta.
L’entità dell’intervento di settembre sarà determinata dai dati del mercato del lavoro e del CPI di agosto.
Per ora manteniamo la previsione di 50 pb a settembre e novembre, con rischi per 75 pb a settembre.
Nel complesso, i rischi sulla nostra previsione restano verso l’alto.

 


LEGGI il documento completo