17 Novembre
In Focus & Approfondimenti, Focus Economia (a cura di Intesa SanPaolo)
Stati Uniti: Mercato del lavoro, un nuovo problema per il FOMC
LEGGI il documento completo
a cura di Giovanna Mossetti
ABSTRACT
Il mercato del lavoro americano è sotto pressione, con un eccesso di domanda che sta iniziando a imprimere spinte diffuse sui salari.
A fronte di una domanda in costante aumento, l’offerta è pressoché stabile da un anno.
L’andamento della forza sarà determinante per i rischi di una spirale salari-prezzi e per i tempi della svolta dei tassi.
Il mercato del lavoro americano è in una fase critica: mentre l’attività produttiva in tutti i settori è tornata sui livelli pre-COVID, l’occupazione è in ritardo, per via della mancata ripresa dell’offerta a fronte di una domanda solida, e crea crescenti pressioni verso l’alto sui salari.
L’evoluzione del disallineamento di domanda e offerta sarà cruciale per lo scenario dell’economia e della politica monetaria.
Qual è il grado di tolleranza della Fed di fronte a segnali di pressioni salariali in via di estensione?
Il mandato della Fed riguardo al mercato del lavoro è definito in termini di “massima occupazione”, da raggiungere basandosi sulle “valutazioni dei deficit di occupazione dal suo livello massimo”.
Nei prossimi mesi la Fed dovrà valutare se il “deficit di occupazione” prevalente nel 2022 sarà dovuto a fattori temporanei o strutturali di freno all’offerta per decidere i tempi della svolta sui tassi.
I rischi verso l’alto sui salari si sommeranno a quelli già prevalenti sui prezzi rafforzando, a nostro avviso, le preoccupazioni della Fed, aumentando la probabilità di un rialzo dei tassi durante l’estate 2022 e di un’accelerazione del tapering a inizio 2022.