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Il FOMC prepara la svolta e avvisa: il 2022 non è il 2015!

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

La riunione del FOMC si è conclusa con la preparazione esplicita di una svolta imminente per i tassi e di una riduzione del bilancio in tempi relativamente ravvicinati.
Il messaggio è inequivocabilmente hawkish e sottolinea un punto cruciale: il 2022 non è il 2015.
Pertanto la politica monetaria seguirà un copione diverso rispetto a quello del ciclo precedente, caratterizzato da urgenza nella rimozione dello stimolo monetario.
Il comunicato prepara la svolta con apparente calma.
Si rileva ancora una volta che gli indicatori di attività e occupazione “hanno continuato a rafforzarsi”, anche se i settori colpiti dalla pandemia recentemente hanno subito l’impatto del rapido aumento dei contagi.
La novità è che “con l’inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato si aspetta che presto sarà appropriato alzare l’intervallo obiettivo del tasso dei fed funds.
Il vero messaggio, incisivo e omogeneamente hawkish su tutti i fronti, è però quello emerso dalla conferenza stampa.
Powell ha specificato in modo esplicito l’imminenza della svolta dei tassi, affermando che il Comitato deciderà a marzo, ma già ora “è dell’idea” di intervenire alla prossima riunione, sulla base del fatto che il mercato del lavoro è “molto, molto forte” e l’inflazione ben sopra il 2%.
Il focus della conferenza stampa è stato il tema del sentiero dei rialzi.
Powell ha evitato di rispondere quando è stato chiesto se i rialzi saranno “graduali”, e ha invece affermato che la Fed sarà “umile e agile”, sottolineando che le differenze rispetto al 2015 hanno importanti implicazioni per il ritmo appropriato dell’aggiustamento di policy.
Alla domanda precisa relativa a possibili aumenti a riunioni consecutive o di 50 pb, Powell ha solo risposto citando ancora una volta le diverse condizioni economiche rispetto al passato in un contesto di rischi verso l’alto per l’inflazione, e affermando che il Comitato non ha ancora preso una decisione e “comincerà ad affrontare questi temi andando verso la riunione di marzo”.
Per quanto riguarda il bilancio, è stato pubblicato a sorpresa un breve documento con i “principi per la normalizzazione, molto generico, in cui si specifica che la riduzione inizierà dopo la svolta dei tassi, avverrà “principalmente” attraverso il mancato rinnovo dei titoli in scadenza e a regime il portafoglio dovrebbe essere composto solo da Treasury.
Durante la conferenza stampa Powell ha detto che il Comitato discuterà i dettagli ancora per un paio di riunioni, quindi manteniamo la previsione di inizio della riduzione probabilmente a giugno.
In conclusione, la riunione di gennaio, oltre a preparare il momento della svolta dei tassi, ha definito i suoi contorni.
Il regime economico è differente, e il lavoro della Fed non potrà essere graduale come nei cicli precedenti.
Soprattutto, il FOMC potrebbe segnalare che i rialzi dei tassi potranno essere più ravvicinati che in passato, anche attuati a riunioni consecutive, indicando che tutte le riunioni sono “vive.
I rischi per il sentiero dei tassi restano verso l’alto.

 


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