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FOMC: è iniziata una “nuova fase”, il ritmo dei tagli rallenterà nei prossimi mesi

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a cura di Mario Di Marcantonio e Paolo Mameli


ABSTRACT

Il FOMC di dicembre si è concluso con un obiettivo sul tasso sui fed funds ridotto di 25 punti base al 4,25-4,5%, come previsto; la decisione, tuttavia, non è stata unanime.
In conseguenza soprattutto della revisione al rialzo delle stime di inflazione, i tagli dei tassi previsti nel 2025 sono stati ridotti da quattro a due; anche il punto di arrivo nel medio-lungo termine è più alto che nelle proiezioni del FOMC di settembre.
A nostro avviso, è ora probabile una pausa a gennaio, in attesa di dati più favorevoli sui prezzi.
Pensiamo che i progressi sull’inflazione possano continuare dopo la pausa recente, ma in maniera irregolare.
Ciò ci sembra coerente con solo due riduzioni dei tassi nel corso del 2025, a marzo e giugno; in caso di ulteriori progressi sul fronte disinflattivo, è possibile poi un ulteriore aggiustamento nel 2026 (indicativamente, a marzo).
L’incertezza è al momento molto elevata.

 


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