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FOMC: un’altra riunione, un altro rialzo di 75pb, ma ora entra in scena la “calibrazione”

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

La riunione del FOMC di inizio novembre dovrebbe concludersi con un altro rialzo di 75pb e tassi sui fed funds a 3,75-4%, e segnalare che entro un paio di riunioni la Fed dovrebbe essere pronta a fermarsi per valutare gli effetti della restrizione attuata.
L’impegno a riportare l’inflazione sotto controllo resterà centrale, ma emergeranno anche i temi della calibrazione dei rialzi, della valutazione degli effetti della restrizione già implementata e dei rischi più bilanciati fra rialzi insufficienti ed eccessivi.
In assenza di revisioni alle proiezioni macro e dei tassi, la comunicazione sarà affidata alla conferenza stampa di Powell, che dovrebbe confermare la determinazione del Comitato a portare i tassi in territorio restrittivo e a mantenerli su tali livelli “per un certo tempo”, per garantire il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%.
Il messaggio dovrebbe restare hawkish, ma meno che nelle ultime riunioni.
In ogni caso, come riporta un articolo del WSJ, si sta diffondendo “un crescente disagio nei confronti di ampi aumenti” dei tassi.
In linea con il messaggio dei verbali, i discorsi di Brainard, Evans e, più recentemente, Daly e Bullard, hanno toccato il tema dei rischi di un eccesso di restrizione, sottolineando i ritardi con cui agiscono i rialzi dei tassi e la sequenza di risposte delle variabili economiche, con l’aggiustamento dell’inflazione che segue quello della domanda.

 


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