Fed più divisa e meno “dovish” del previsto
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a cura di Mario Di Marcantonio
ABSTRACT
Il FOMC di ottobre si è concluso con un taglio di 25 pb, che porta il target sui fed funds a 3,75-4,00%, in linea con le attese.
La decisione non è stata unanime: il governatore Miran ha votato per una riduzione da 50 pb, mentre il presidente della Fed di Kansas City Schmid ha votato per tassi invariati.
La novità è la fine della riduzione del bilancio a partire dal 1° dicembre.
I toni usati sia nel comunicato che nella conferenza stampa sono stati più cauti rispetto a settembre: Powell ha affermato che un ulteriore taglio a dicembre “non è una conclusione scontata“, sottolineando le divisioni interne al Comitato e la necessità di valutare gli effetti delle misure già adottate in un contesto di parziale blackout dei dati a causa dello shutdown.
Dopo il FOMC, i mercati hanno ridotto a poco più del 70% la probabilità attribuita a una nuova riduzione da 25 pb a dicembre.
Pensiamo che la Fed interverrà ancora a dicembre, ma siamo meno dovish del mercato per quanto concerne i tagli attesi nel 2026.
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