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Italia: in calo la fiducia di famiglie e imprese

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a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

In Italia, la fiducia sia dei consumatori che delle imprese è calata più del previsto a gennaio.
Il morale delle famiglie è sceso a 114,2 da 117,7 precedente: è il calo mensile più ampio da novembre 2020.
La flessione è dovuta principalmente al clima economico nazionale (in diminuzione di quasi 10 punti) e alle aspettative per il futuro (in calo di oltre 7 punti).
I prezzi attesi per i prossimi 12 mesi sono saliti ulteriormente da 58,9 a 69,4, nuovo record dal 2000.
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese Istat (IESI) è sceso a 105,4 dal 112,7 di dicembre (rivisto da una stima preliminare a 113,1).
Si tratta del livello più basso dall’aprile dello scorso anno.
Come previsto, il deterioramento del clima è dovuto ai servizi, dove il morale delle aziende è crollato da 109,6 a 94,9, segnando il più ampio calo su base mensile dal mese di scoppio della pandemia (marzo 2020).
Nel manifatturiero, la fiducia delle imprese è scesa più del previsto, a 113,9 da 115 di dicembre (rivisto da un preliminare 115,2). Tutte le componenti principali dell’indagine hanno mostrato una flessione, che ha riguardato in particolare la produzione corrente e gli ordini futuri.
In sintesi, la tornata di indagini Istat di gennaio è stata più debole del previsto.
La recrudescenza dell’ondata pandemica ha pesato sulla fiducia dei consumatori e sul morale delle imprese dei servizi.
Lunedì 31 gennaio l’Istat diffonderà i dati preliminari di contabilità nazionale relativi al 4° trimestre 2021.
La nostra stima, più cauta del consenso, è per un rallentamento a 0,3% t/t dopo il 2,6% registrato nei mesi estivi.
È possibile in effetti che gennaio possa rappresentare il punto di minimo del ciclo, in coincidenza con il picco per la curva di nuovi contagi; tuttavia, lo shock energetico non sembra aver ancora dispiegato pienamente i suoi effetti.
In sintesi, appaiono in aumento i rischi al ribasso sulla nostra stima di crescita del PIL nel 2022 (4,3%).

 


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