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Germania – IFO: rischi al ribasso sulla crescita

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

L’indice di fiducia IFO è sceso a giugno a 92,3 da un precedente 93, dopo essere cresciuto per due mesi consecutivi.
Lo shock sui prezzi dell’energia e la minaccia di nuovi tagli di forniture di gas naturale dalla Russia sono fonte di forte preoccupazione per le imprese tedesche.
Per questo, ci attendiamo un ritorno degli indici sopra la media di lungo periodo più lento del previsto.
In linea con le indagini PMI di ieri, il sondaggio IFO suggerisce un marcato rallentamento dell’attività manifatturiera, con l’indice per il comparto in calo a 0,3 punti da 2,7 precedente. I problemi dal lato dell’offerta e il rallentamento della ripresa globale stanno chiaramente pesando sulla dinamica dell’export e sull’attività manifatturiera tedesca.
In peggioramento il morale anche nel commercio all’ingrosso con l’indice in calo a -9,3 da 4,9.
È in particolare l’andamento del commercio al dettaglio a pesare con l’indice in calo a -23 punti da -19,5, vicino al minimo visto ad aprile.
Il comparto continua a risentire del forte aumento dell’inflazione tedesca.
Di contro, la fiducia delle imprese è cresciuta nei servizi (a 10,8 da 8,2), in particolare nei comparti più contact intensive, come i servizi ricettivi e ristorazione, che beneficiano della normalizzazione post-pandemica.
Il settore delle costruzioni rimane in miglioramento con l’indice che passa a -9,7 punti da -13,4 precedente.
L’indice IFO rimane ben al di sotto della media a lungo termine e continua a segnalare una fase complicata per l’economia tedesca.
Il livello di chiusura dell’indice IFO nel trimestre primaverile indicherebbe un possibile ritorno della crescita del PIL in territorio negativo.
Malgrado ciò, riteniamo ancora molto probabile una crescita dello 0,1% t/t nel trimestre corrente, circa in linea con le previsioni della Bundesbank.
L’economia tedesca, così come quella italiana, è tra le più esposte alle importazioni di gas russo, con pesanti conseguenze per la manifattura, e anche la ripresa nel settore terziario potrebbe rallentare.
Al momento, quindi, pensiamo che i rischi sulle previsioni siano ancora verso il basso e derivano dal difficile contesto geopolitico.

 


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