Germania – IFO: contrazione del PIL meno probabile nel 2° trimestre
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a cura di Aniello Dell’Anno
ABSTRACT
L’indice di fiducia IFO cresce in maggio, a 93 da 91,9 di aprile.
Il dato supera le attese di consenso ma rimane ben al di sotto della media di lungo periodo.
A salire è la valutazione sulla situazione corrente che passa a 99,5 da un precedente 97,3.
Le attese, invece, restano circa stabili a 86,9 punti da 86,8 di aprile.
In ogni caso, a nostro avviso l’indagine di questo mese non ha incorporato i rischi al ribasso legati ai lockdown cinesi: per tale ragione, ci attendiamo un ritorno degli indici sopra la media di lungo periodo più lento del previsto.
Lo spaccato settoriale mostra un miglioramento del clima di fiducia diffuso a quasi tutti i settori.
Nel manifatturiero, il morale è salito a 2,8 da un precedente -0,7.
Il sentiment nei servizi è salito ancora a maggio (a 8,1 da 5,5 precedente), segno che il comparto è in espansione per via dell’effetto riaperture.
Nella distribuzione, il morale rimane quasi invariato, a -5 punti, con un miglioramento della fiducia nel commercio al dettaglio a -19,5 da -24,1 precedente.
Nelle costruzioni si registra una crescita a -13,4 (+6,6 punti rispetto al mese precedente).
Secondo gli economisti dell’istituto IFO non ci sono segnali di una contrazione dell’economia nel 2° trimestre.
Malgrado ciò, riteniamo ancora molto probabile una flessione del PIL del -0,1% t/t nel trimestre corrente, rispetto al -0,2% t/t implicito nelle previsioni di primavera della Commissione Europea.
Per il 2022, prevediamo una crescita dell’1,6% e non più di 2,2%.
L’economia tedesca, così come quella italiana, è tra le più esposte alle importazioni di gas russo, la manifattura dovrebbe risentire dell’inevitabile peggioramento delle strozzature all’offerta e anche la ripresa nel settore terziario potrebbe rallentare.
Al momento, quindi, pensiamo che i rischi sulle previsioni siano verso il basso.
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