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Germania: IFO ancora in crescita ma l’incertezza è alta

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

A febbraio l’indice di fiducia delle imprese IFO fa segnare il quinto rialzo consecutivo, salendo a 91,1 dal 90,1 precedente.
Il miglioramento è trainato ancora una volta dalla componente aspettative, cresciuta a 88,5 da 86,4 di gennaio a fronte di un’ulteriore lieve flessione della valutazione della situazione corrente (a 93,9 da 94,1).
Il quadro che viene fuori dalla pubblicazione dell’IFO è meno positivo rispetto a quanto emerso dalle indagini ZEW e PMI di ieri.
Sia l’indice sintetico che gli indicatori su situazione corrente e attese, benché sopra i livelli medi di fine 2022, sono ancora in territorio recessivo, mentre ZEW e PMI composito indicano un’espansione del PIL.
In ogni caso, difficilmente l’economia tedesca eviterà una recessione ‘tecnica’, ma la contrazione del PIL a inizio 2023 potrebbe risultare lieve, circa in linea con il -0,2% t/t visto a fine 2022.
La fiducia nell’industria è cresciuta per il quarto mese consecutivo (1,5 da -0,7) ed è tornata su valori positivi ma anche nei servizi ha registrato un progresso (1,3 da 0,2) che ha riportato l’indice al livello più alto da agosto. Nel commercio al dettaglio invece il morale torna sui massimi da febbraio 2022 (-13,7 da -20,6) mentre il sentiment nelle costruzioni (a -19,6 da -21,7) recupera con maggiore lentezza il calo accumulato nei mesi scorsi, segno che il comparto rimane in forte crisi.
In sintesi, la correzione dell’indice sulla situazione corrente segnala alta incertezza sull’economia tedesca nel brevissimo termine.
Il PIL, calato di -0,2% t/t a fine 2022, potrebbe subire una contrazione simile a inizio 2023, frenato dai consumi; la ripresa successiva sarà lenta.
Le misure fiscali, infatti, compenseranno solo in parte la perdita di potere d’acquisto delle famiglie e nei prossimi mesi si intensificheranno gli effetti negativi legati all’aumento dei tassi di interesse oltre al rallentamento della domanda estera.
Per il 2023, prevediamo una crescita sostanzialmente stagnante del PIL.

 


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