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Francia – Migliora il morale nel manifatturiero

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a cura di Lorenzo Biagioli


ABSTRACT

L’indice INSEE di fiducia delle imprese manifatturiere, a gennaio, ha riportato il secondo aumento mensile consecutivo, da 102 (rivisto al rialzo da 101) a 103, al di sopra del consenso.
Il morale nell’industria continua dunque a migliorare, in scia al rientro dei prezzi energetici, pur mantenendosi su livelli di poco superiori alla media di lungo periodo.
Per ciò che riguarda i fattori che limitano la produzione, l’indagine INSEE conferma il miglioramento registrato lungo le filiere di approvvigionamento internazionali.
La quota di imprese che a gennaio hanno riportato criticità nelle forniture è scesa infatti al 30% dal 32% di dicembre (era al 37% ad ottobre).
In crescita invece la percentuale di aziende che segnala difficoltà nel reperimento di manodopera, al 22% dal 20% del mese precedente.
La salita del clima nell’industria è trainata dai mezzi di trasporto (a 104 da 101), e, in minor misura dagli altri settori manifatturieri (a 97 da 96), a fronte di un calo sia nella meccanica (a 110 da 111) che nell’alimentare (a 99 da 100).
L’indice composito di fiducia delle imprese a gennaio ha invece riportato un calo a 102 (il dato di dicembre è stato rivisto verso l’alto di 1 punto), frenato da costruzioni (a 114 da 115) e soprattutto commercio all’ingrosso (a 95 da 102).
Migliorano per contro le indicazioni provenienti dai servizi (a 105 da 104) e dal commercio al dettaglio (a 101 da 99).
Il miglioramento nei servizi è risultato come detto marginale.
In sintesi, l’indagine INSEE di gennaio conferma il trend di recupero del clima di fiducia dai minimi toccati qualche mese fa, che sta riguardando sia le imprese che le famiglie, in tutti i principali Paesi europei.
L’industria in questa fase sta beneficiando sia del calo dei prezzi energetici sia dell’attenuazione dei problemi di approvvigionamento, che sta favorendo in particolare il settore automotive.
In Francia, come in Germania, il PIL potrebbe essere risultato all’incirca stagnante, anziché in contrazione, nella parte finale del 2022.
Una modesta flessione è ancora attesa per il trimestre in corso, ma stanno aumentando i rischi verso l’alto su questa stima.

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