22 Novembre
In Focus & Approfondimenti, Focus Economia (a cura di Intesa SanPaolo)
Austria: con il lockdown austriaco riemerge il rischio sanitario in area euro
LEGGI il documento completo
a cura di Andrea Volpi
ABSTRACT
L’Austria è il primo Paese europeo a reintrodurre un lockdown di almeno dieci giorni (con possibilità di estensione fino a venti) e ad annunciare l’obbligatorietà del vaccino a partire dal 1° febbraio 2022.
A partire da oggi, lunedì 22 novembre, in Austria si potrà uscire di casa solo per andare al lavoro (ma è incentivato lo smart working ove possibile), per motivi di necessità e per svolgere attività fisica all’aperto.
Saranno quindi chiuse tutte le attività economiche non essenziali mentre resteranno invece aperte le scuole. Non sarà infine possibile entrare e muoversi all’interno del Paese per motivi turistici.
Al termine del lockdown (il 13 dicembre al più tardi) si dovrebbe tornare ad un regime differenziato tra vaccinati e non vaccinati.
L’Austria è uno degli stati europei con la più bassa percentuale di vaccinati (solo il 64% della popolazione ha ottenuto la doppia dose) e risultava, già all’inizio dell’autunno, tra i Paesi con il maggior numero di nuovi casi in proporzione agli abitanti.
Quale potrebbe essere l’impatto economico del nuovo lockdown?
Nell’autunno del 2020, il Governo austriaco aveva varato un confinamento di venti giorni (dal 17 novembre al 7 dicembre) con misure comparabili a quelle in vigore da oggi che, secondo le stime della Banca centrale austriaca (OENB) e dell’Austrian Institute for Economic Research (WIFO), potrebbero aver generato perdite settimanali tra i 500 milioni e il miliardo di euro rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2019.
Su questo fronte infatti è probabile che l’obiettivo di Vienna sia quello di permettere una riapertura dell’economia in vista dell’importante stagione turistica invernale (il turismo pesa per circa il 7,3% del PIL del Paese).
Inoltre, è probabile che l’economia austriaca, che durante il trimestre estivo ha recuperato i livelli pre-Covid, abbia sviluppato una maggiore capacità di adattamento e una minore vulnerabilità alle restrizioni tale da ridurne l’impatto negativo e garantire un rimbalzo più forte al termine dei confinamenti, soprattutto nel caso in cui la campagna vaccinale mostri un’accelerazione.
L’operazione di stima del possibile impatto del lockdown è soggetta ad un’ampia incertezza ma riteniamo che, nell’ipotesi di una (probabile) estensione fino a metà dicembre, la crescita congiunturale nel 4° trimestre possa subire una frenata di circa il 2%.
Alla luce del peso limitato dell’economia austriaca in quella dell’area euro (poco più del 3%), l’effetto sul complesso dell’Eurozona risulterebbe modesto, non più dello 0,1%.
Il caso austriaco assume importanza nel segnalare come la pandemia stia tornando a rappresentare un rilevante fattore di rischio per la ripresa sul finale d’anno, soprattutto nel caso in cui anche altri Paesi, come sta peraltro avvenendo in alcune regioni tedesche, decidessero di ricorrere a misure più stringenti.
LEGGI il documento completo