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Area euro: sorprende al ribasso l’ESI a maggio

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a cura di Andrea Volpi e Simone Zava


ABSTRACT

Torna a calare l’indice composito di fiducia economica ESI della Commissione Europea a maggio: 96,5 da un precedente 99(rivisto al ribasso da 99,3), è un minimo dallo scorso novembre.
La flessione è superiore alle attese (consenso 98,9) e diffusa su base settoriale, solo la fiducia dei consumatori conferma la stabilizzazione (-17,4 da -17,5 di aprile) già emersa dalla lettura preliminare.
Tra le principali economie l’indice rimbalza in Francia dopo l’ampia flessione del mese precedente (94,9 da 93,4) pur rimanendo al di sotto della media di lungo periodo mentre cala in Germania (95,5 da 98,4), Italia (102,5 da 104,8) e Spagna (100,5 da 103,5).
In deterioramento il morale anche in Belgio e Paesi Bassi.
A maggio tra i sei maggiori Paesi solo Italia e Spagna presentano un indice composito superiore alla media storica.
L’industria registra la quarta flessione consecutiva (-5,2 da -2,8, un minimo da novembre 2020) con un peggioramento del morale diffuso a tutte le componenti.
Dopo il progresso registrato ad aprile, i servizi tornano a calare più delle aspettative a maggio, (7 da 9,9) avvicinandosi alla media di lungo periodo e tornando sui valori di fine 2022.
Tuttavia, il livello dell’indice rimane ancora ampiamente espansivo rispetto alla media storica, anche se in calo rispetto ai picchi registrati a fine 2021.
Le aspettative sui prezzi confermano la tendenza al ribasso emersa nei mesi precedenti , soprattutto nel settore industriale dove si registra l’ottavo mese consecutivo in calo e il primo valore sotto la media di medio-lungo termine dalla fine del 2020.
Anche i servizi sono in forte calo da inizio anno, marcando a maggio la quarta flessione consecutiva, seppur rimanendo su livelli storicamente elevati e coerenti con pressioni inflattive ancora robuste.
Negli altri comparti gli indici hanno corretto rispetto ai picchi dei mesi precedenti, soprattutto nel commercio al dettaglio, ma rimangono ancora ampiamente al di sopra della media storica.
In sintesi, le indagini della Commissione Europea di maggio si uniscono ai PMI nel confermare un quadro di decisa frenata per l’industria a fronte di una maggiore tenuta per i servizi che sembrano però iniziare a perdere spinta.

 


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