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Area euro: produzione industriale in calo a marzo, manifattura in probabile contrazione nel 2° trimestre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

A marzo la produzione industriale in area euro è calata di -1,8% m/m da 0,5% m/m del mese precedente (rivisto al ribasso di due decimi), è la caduta più ampia da aprile 2020.
In termini tendenziali l’output torna quindi in territorio negativo a -0,8% da un precedente 1,7%, riportandosi al di sotto dei livelli di febbraio 2020 (il divario è di -0,6%) per la prima volta dallo scorso novembre.
I dati dovrebbero aver risentito dei primi effetti del conflitto in Ucraina, sia attraverso il canale dei prezzi per via del forte rincaro delle materie prime, sia per il peggioramento delle strozzature all’offerta.
È invece probabile che l’impatto dei lockdown in Cina non si sia ancora completamente manifestato ma è inevitabile che contribuirà a generare maggiore stress lungo le filiere produttive e ad appesantire l’attività nei prossimi mesi e durante l’estate.
Tra le principali economie la contrazione più ampia è stata registrata in Germania (-5% m/m), dove il peso del settore auto e il grado di internazionalizzazione delle filiere produttive sono più elevati. In calo anche la produzione in Spagna (-1,8% m/m) e Francia (-0,5% m/m) a fronte di una stagnazione in Italia.
Nonostante la pesante flessione di marzo l’industria chiude il 1° trimestre in crescita dello 0,9% t/t contribuendo per circa due decimi alla crescita del valore aggiunto a inizio 2022.
Il dato lascia però una pesante eredità statistica negativa sul trimestre in corso quando vediamo una contrazione dell’output manifatturiero.
Nel 2° trimestre la manifattura dovrebbe quindi agire da freno al PIL.
Nel nostro scenario centrale durante la primavera il recupero post-pandemico dei servizi potrebbe riuscire a compensare la frenata manifatturiera e permettere all’economia dell’Eurozona di evitare una contrazione ma i rischi, come emerge dalla pesante flessione della fiducia dei consumatori tra marzo e aprile e dai più recenti sviluppi sulle forniture di gas, sono verso il basso.
Nel 2° trimestre il ritmo di crescita congiunturale del PIL potrebbe quindi risultare circa stabile rispetto allo 0,2% t/t registrato a inizio 2022.

 


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