12 Novembre
In Focus & Approfondimenti, Focus Economia (a cura di Intesa SanPaolo)
Area euro: produzione industriale ancora in calo
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a cura di Andrea Volpi
ABSTRACT
A settembre la produzione industriale è calata di -0,2% m/m, meno del previsto ma al secondo mese consecutivo di flessione dopo il -1,7% m/m (rivisto da -1,6% m/m) registrato ad agosto.
In termini tendenziali la crescita si porta al 5,2% da un 4,9% precedente.
Tra le principali economie si registrano contrazioni in Germania (-1,4% m/m da -3,7% m/m precedente) e in Francia (-1,3% m/m da +1,0% m/m) mentre l’output è rimbalzato in Italia (+0,1% m/m da -0,3% m/m).
Il 3° trimestre si chiude quindi con una flessione della produzione industriale in Germania (-2,4% t/t) a fronte di una espansione in Italia (+1,0% t/t) e in Francia (+0,9% t/t).
Le diverse performance nazionali riflettono probabilmente il diverso grado di severità dei colli di bottiglia e di esposizione delle economie ai settori più colpiti (come quello dei mezzi di trasporto).
Al momento infatti solo l’Italia ha recuperato i livelli produttivi pre-pandemici e sembra meno esposta, ma non immune, alle strozzature all’offerta.
Riteniamo comunque che anche in Italia la ripresa industriale possa decelerare in misura più marcata nel 4° trimestre.
Nel complesso dell’Eurozona, dopo aver temporaneamente recuperato i livelli pre-Covid a luglio, la produzione industriale è tornata l’1,6% al di sotto della lettura di febbraio 2020.
Le indicazioni sugli ordinativi inevasi che emergono dalle indagini congiunturali puntano verso una solida ripartenza dell’attività manifatturiera una volta riassorbite le strozzature all’offerta che stanno frenando la produzione.
Tali colli di bottiglia però non mostrano ancora significativi segnali di ridimensionamento e potrebbero persistere anche nel 1° semestre del 2022.
Tra l’autunno e l’inverno inoltre il marcato rincaro dei prezzi energetici, e l’incertezza relativa alle forniture di gas naturale, pongono ulteriori rischi al ribasso per l’attività produttiva in settori, come la metallurgia e la chimica, già severamente colpiti dalle difficoltà nel reperire input produttivi.
L’industria dovrebbe quindi restare debole anche nel 4° trimestre quando prevediamo una contrazione o, nel migliore dei casi, una sostanziale stagnazione dell’output rispetto ai tre mesi precedenti.
La ripresa del PIL continuerà comunque ad essere trainata dai servizi anche se la risalita dei contagi in alcuni paesi pone dei rischi al ribasso per la crescita.