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PMI area euro: sorprendono al rialzo a novembre ma si intensificano i rischi verso il basso

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

I PMI di novembre sorprendo al rialzo in area euro e riportano un miglioramento del morale delle imprese diffuso a manifattura (58,6 da 58,3) e, in maggior misura, ai servizi (56,6 da 54,6).
L’indice composito torna quindi a crescere, dopo tre flessioni consecutive, a 55,8 da 54,2 rimanendo comunque ancora al di sotto dei livelli di settembre.
L’inatteso miglioramento degli indici non modifica comunque le nostre attese di rallentamento della crescita nel 4° trimestre, soprattutto alla luce dei maggiori rischi verso il basso che stanno emergendo.
Le indagini di novembre quindi al momento non modificano le nostre previsioni di contrazione della produzione industriale nel 4° trimestre, penalizzata dai maggiori costi e dalla scarsità nel reperire input intermedi.
Accelera ancora la crescita dei prezzi, sia pagati che ricevuti con gli indici relativi che toccano nuovi record per il secondo mese consecutivo.
La forte crescita dei prezzi degli input sta rappresentando un importante fattore di rischio non solo per l’inflazione (abbiamo recentemente rivisto al rialzo le nostre proiezioni sia per il 2021 che per il 2022 rispettivamente al 2,5% e al 2,6%) ma anche per l’impatto potenziale sull’attività reale e sui profitti aziendali, soprattutto nel caso in cui le imprese non riuscissero a trasferire i maggiori costi di produzione agli utilizzatori finali.
Nei servizi invece lo spaccato rimane solido anche se è probabile che l’indagine (condotta tra il 10 e il 19 novembre) non abbia risentito pienamente dei recenti sviluppi sanitari (per esempio la reintroduzione di restrizioni in Austria e in alcune regioni tedesche) che dovrebbero emergere con maggior forza sul morale delle imprese a partire dalle indagini di dicembre.
Anche nei servizi accelera la crescita dei prezzi con gli indici sui prezzi pagati e ricevuti che, come nella manifattura, raggiungono nuovi massimi storici.
Al momento i PMI sono coerenti con una crescita del PIL intorno allo 0,6% t/t nel 4° trimestre in area euro, circa in linea con le nostre previsioni (+0,5% t/t) ma i rischi sembrano essere rivolti verso il basso.
In aggiunta ad una debole attività manifatturiera e alla forte crescita dei prezzi dell’energia, la risalita dei contagi sta tornando a rappresentare un significativo elemento di incertezza, soprattutto in un contesto in cui dovrebbero essere i servizi (il settore più vulnerabile al rischio sanitario) ad essere trainanti per la crescita.

 


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