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PMI area euro: ancora un miglioramento in febbraio

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

Segnali incoraggianti arrivano dalle stime flash dei PMI di febbraio in area euro.
L’indice composito è cresciuto sopra le attese, a 52,3 da un precedente 50,3, portandosi sui massimi dallo scorso maggio; si conferma la tenuta del mercato del lavoro con gli indici relativi all’occupazione su livelli ancora espansivi mentre gli indici dei prezzi continuano a segnalare una moderazione dell’inflazione pur restando su valori elevati.
La media del PMI composito sembrerebbe coerente con una crescita del PIL di +0,3% t/t a inizio 2023 a fronte di una nostra previsione di una quasi stagnazione dell’economia dell’eurozona.
I servizi registrano un aumento a 53 da 50,8 (massimo da giugno 2022) per via delle migliori condizioni di domanda visto l’aumento registrato per i nuovi ordini.
Di contro, la crescita dell’indice della produzione manifatturiera (50,4 da 48,9 di gennaio), che ha superato dopo 9 mesi la soglia di invarianza, sembrerebbe spiegata da un migliore contesto di offerta, con l’indice dei tempi di consegna salito a 55,3 da 49,8 punti, cui si contrappone un indebolimento della domanda, data la fiacchezza degli ordini dall’estero (43,2 da 44,7 precedente).
Tra le principali economie si registra un superamento della soglia di invarianza del PMI composito sia in Germania (51,1 da 49,9), sui massimi dallo scorso giugno, che in Francia (51,6 da 49,1 di gennaio).
I dati già pubblicati sono coerenti con un miglioramento degli indici PMI anche in Italia e Spagna.
Nel complesso, i PMI di febbraio sembrano confermare la tenuta dell’economia europea grazie al calo dei prezzi del gas, minori incertezze sulle forniture e alle misure fiscali espansive.
In sintesi, la lieve contrazione del PIL prevista ad inizio 2023 (-0,1% t/t) potrebbe essere evitata anche se restiamo cauti sulle prospettive per i mesi successivi.
Gli effetti della restrizione monetaria, un contesto energetico non ancora normalizzato e pressioni inflattive che seppur in diminuzione restano severe potrebbero contribuire a frenare il ciclo nel corso del 2023.

 


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