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Piano ReArm Europe – quale impatto su crescita e finanza pubblica?

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a cura di Andrea Volpi, Giuseppe Lista e Giorgio Ucropina


ABSTRACT

L’aumento della spesa militare sta diventando una priorità per l’Europa.
La Commissione Europea ha presentato il piano ReArm Europe, finalizzato ad incrementare il peso della difesa sul PIL al 3%.
Degli 800 miliardi di maggiore spesa potenziale ipotizzati, tuttavia, soltanto 150 miliardi dovrebbero essere finanziati da emissioni comunitarie.
La gran parte delle risorse deriverebbe da un maggior indebitamento nazionale, grazie alla flessibilità prevista dalla nuova clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita, con il rischio però di accentuare le divergenze tra paesi.
È quindi probabile che nei prossimi anni l’aumento della spesa militare sia inferiore alle cifre massime annunciate, o per mancanza di spazio fiscale (come in Francia e Italia), o per mancanza di volontà politica (Spagna).
Viceversa, sembra esserci spazio per un aumento significativo in Germania.
In ogni caso, l’incertezza sulla stima dei moltiplicatori e la dipendenza dalle importazioni consigliano di valutare con molta prudenza le possibili ricadute sulla crescita economica.
Portare la spesa militare al 3% del PIL entro il 2030 potrebbe avere un impatto cumulato sul livello del PIL dell’Unione Europea di 1-2 punti percentuali.
Tuttavia, considerando i rischi di implementazione, stimiamo che nel biennio 2025-26 l’impatto medio sulla crescita annua potrebbe non superare il decimo di punto percentuale, per farsi più tangibile soltanto negli anni successivi.

 


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