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Area euro: industria in crescita più del previsto nel Q2, attesa in contrazione nei prossimi trimestri

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In area euro a giugno la produzione industriale è cresciuta dello 0,7% m/m (2,4% a/a), più del previsto, da un precedente 2,1% m/m (rivisto al rialzo da 0,8%) mettendo a segno il terzo incremento congiunturale consecutivo.
Nel 2° trimestre l’industria è quindi risultata in espansione di 1,1% t/t, fornendo un apporto positivo di circa 0.2pp alla crescita del valore aggiunto durante la primavera.
Oltre alla ripresa nei servizi anche i dati industriali migliori delle attese (grazie anche all’ampia revisione verso l’alto delle stime di maggio) contribuiscono quindi a spiegare la sorpresa al rialzo del PIL nel 2° trimestre.
Sul mese è stata la produzione di energia (+0,6% m/m) e di beni strumentali (+2,6% m/m) a trainare la crescita mentre si registrano flessioni dell’output tra le altre principali componenti.
Tra le principali economie la produzione è cresciuta in Germania (0,6% m/m), Francia (1,3% m/m) e Spagna (1% m/m) mentre si è contratta in misura significativa in Italia (-2,1% m/m) e Belgio (-2,2% m/m).
Apparentemente durante la primavera l’industria ha mostrato una tenuta complessivamente migliore delle attese tuttavia, al netto dei tipicamente volatili dati irlandesi (+33,9% m/m a maggio e +6,7% m/m a giugno), la produzione aggregata sarebbe più debole mentre sussistono una serie di fattori che lasciano supporre come il settore sia già entrato in una fase di contrazione.
Le prime indicazioni relative a luglio puntano verso una flessione dell’output mentre le componenti più anticipatorie delle indagini di fiducia puntano verso un peggioramento dello scenario nei mesi successivi.
Inoltre, i prezzi di gas ed elettricità resteranno su livelli insostenibilmente elevati a lungo, la riduzione delle forniture di gas russo aumenta il rischio di razionamento tra l’autunno e l’inverno mentre in Germania la siccità del Reno, importante idrovia industriale, limiterà significativamente la produzione almeno per tutta l’estate.
Il dato di giugno lascia un’eredità statistica favorevole sul trimestre in corso ma riteniamo comunque che l’industria frenerà la crescita del valore aggiunto nei prossimi trimestri.
Grazie a un solido 1° semestre e all’effetto di trascinamento dall’anno scorso è possibile che in Eurozona nel 2022 la crescita del PIL possa attestarsi, in media annua, intorno al 3% mentre nel 2023 potrebbe scendere sotto l’1%.

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