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BCE: stop all’APP a inizio luglio e rialzo di 0,25% il 21/7

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a cura di Luca Mezzomo


ABSTRACT

In sintesi:

  1. La BCE fermerà gli acquisti netti APP all’inizio di luglio e poi alzerà i tassi ufficiali di 25pb alla prossima riunione.
  2. A settembre sembra ora più probabile un rialzo di 50pb che di 25pb.
  3. In seguito, la BCE avvisa che il percorso di rialzi sarà “sostenuto”: rialzi almeno ogni trimestre, fino al miglioramento dello scenario prospettico, se non addirittura a ogni riunione.
  4. Rinviata, per ora, la discussione sui reinvestimenti.
  5. Nessuna novità concreta per quanto riguarda le misure di salvaguardia contro andamenti troppo divergenti delle condizioni finanziarie, anche se la presidente ha confermato l’impegno a evitarli.

 

La Banca Centrale Europea ha optato per una partenza lenta della fase di rialzo dei tassi.
Allo stesso tempo, però, avvisa che a settembre potrebbe già esserci un’accelerazione, in assenza di miglioramenti delle previsioni di inflazione.
I tassi ufficiali restano invariati, per ora.
Tuttavia, le condizioni per avviare il processo di normalizzazione sono tutte verificate: quindi, la BCE interromperà gli acquisti netti APP il 1° luglio e poi “intende” alzare i tassi ufficiali di +25 punti base il 21 luglio.
Anche l’8 settembre la BCE “si attende” di attuare un rialzo dei tassi.
Questo, però, potrebbe essere anche di 50 punti base, qualora lo scenario di inflazione non migliorasse o, addirittura, peggiorasse rispetto a oggi.
Tirando le somme, pare che lo scenario centrale sia ora quello di un rialzo di 75 punti base totali fra luglio e settembre, a meno che la previsione di inflazione 2024 non scenda di nuovo al 2%.
Per quanto riguarda il futuro più lontano, il comunicato afferma che “sarà appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori aumenti dei tassi di interesse”.
Pur trattandosi di una “previsione” e non di un impegno, la frase fa ritenere che lo scenario centrale sia costituito da una sequenza serrata di rialzi di 25 punti base, fino a quando la previsione di medio termine non sarà tornata in linea con l’obiettivo.
Altri 50 punti basi di rialzo entro fine anno ci sembrano coerenti con quanto dichiarato dalla presidente Lagarde, anche se potrebbero essere limitati a 25 in caso di sorprese macroeconomiche negative o di forte accentuazione delle turbolenze finanziarie associate alla correzione dei tassi.
La presidente ha anche avvisato che a settembre la BCE valuterà se lasciare gli spread fra i tassi ufficiali invariati ai livelli attuali o se tornare a una struttura più simmetrica.

 

Reinvestimenti: nessuna novità per ora

La BCE ha confermato per ora che i reinvestimenti PEPP continueranno fino al dicembre 2024, e quelli APP “per un periodo di tempo prolungato oltre la data in cui inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della BCE e, in ogni caso, per tutto il tempo necessario a mantenere ampie condizioni di liquidità e un adeguato orientamento di politica monetaria”.
La questione dei reinvestimenti sarà probabilmente rivista fra qualche mese.
Nel frattempo, aiuterebbe che la BCE fosse un po’ più chiara su come intende applicare la flessibilità dei reinvestimenti PEPP.

 

La revisione delle proiezioni va nella direzione attesa

La decisione di politica monetaria si accompagna a una nuova drastica revisione delle previsioni macroeconomiche dello staff.
Come segnalato prima, la proiezione di inflazione nel 2024 sarà cruciale a settembre: se resterà sopra il 2%, i tassi saliranno di 50pb e non di 25.
Le proiezioni di crescita, drasticamente ridotte, sono ora più allineate al consenso e alle nostre.
Come rileva un paper scritto da Gregory Claeys, Maria Demertzis e Lionel Guetta-Jeanrenaud sul tema della frammentazione, c’è qualcosa che la BCE potrebbe fare rapidamente, come sganciare il regime delle garanzie dai rating privati definitivamente e non soltanto durante le crisi.
Gli autori propongono di sostituirlo con un’analisi di sostenibilità compiuta dalla Commissione Europea e validata dal Consiglio a maggioranza.

 


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